Buone notizie per i lavoratori dipendenti. Dal 1 luglio è attivo il bonus di 100 euro che va a sostituire, definitivamente, gli 80 euro in busta paga istituiti da Renzi qualche anno fa. Ecco come funziona il trattamento integrativo e come verrà inquadrata tale cifra sul reddito dei lavoratori dipendenti.
Bonus 100 euro: le informazioni utili
Il nuovo bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti è realtà. Questa cifra corrisponde al trattamento integrativo del reddito ma è destinato solo a specifiche categorie di lavoratori.
Suddetta misura, varata dal Governo Conte poco prima che l’emergenza Coronavirus diventasse fonte di difficoltà economica, va a sostituire il credito istituito da Matteo Renzi pari a 80 euro. Si è ritenuto necessario adottare tale accorgimento in modo da poter ridurre, sui lavoratori dipendenti, la pressione fiscale. Oltre a tale bonus, però, è stata istituita una detrazione che può arrivare a toccare anche i 600 euro. Come è ovvio sono stati stabiliti dei limiti per poter beneficiare di questo vantaggio fiscale.
A fornire tutte le indicazioni utili per adottare il bonus da 100 euro è stata l’Inps. Ecco cosa c’è da sapere.
Cos’è e a chi spetta
Il Governo ha studiato a lungo tale riforma e l’ha introdotta solo il 5 febbraio 2020 con un decreto legge. In seguito, come accade per questo genere di provvedimenti, il bonus 100 euro è diventato legge, precisamente, il 2 aprile del 2020 numero 21. Ma lo scopo vero e proprio qual è? Sicuramente quello di determinare una riduzione del cuneo fiscale a carico dei dipendenti. La misura emessa dal governo giallo rosso, però, non ha carattere temporaneo, infatti, questi 100 euro in busta hanno carattere definitivo e vanno a sostituire una volta per tutte il bonus Renzi di 80 euro.
L’Inps, dopo aver studiato adeguatamente tale riforma, ha stilato delle linee guida in modo da poter rendere fruibile ai datori di lavoro e anche ai dipendenti, tale misura. Prima di tutto c’è da dire che questo bonus non è tassabile, quindi, finisce direttamente e integralmente, nelle tasche dei lavoratori.
Per poter accedere a tale beneficio è necessario essere dipendenti e avere un reddito che non superi 28 mila euro all’anno. Inoltre sono ammessi anche coloro che percepiscono dei redditi assimilabili a lavoro dipendente. A stabilirlo è stata la circolare del 21 agosto numero 96. Quindi rientrano come beneficiari chi presta la propria opera in cooperative e che possiede la qualifica di soci, chi percepisce compensi e indennità come terzi rispetto ai lavoratori dipendenti.

Sono ammessi al bonus da 100 euro anche coloro che svolgono attività di addestramento professionale, sono vincitori di borse di studio, premi o altro genere di sussidio riconducibile allo studio. Rientrano anche i lavoratori assunti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i sacerdoti e coloro che svolgono lavori socialmente utili. Attenzione, però, perchè in questo caso bisogna tenere conto di disposizioni specifiche.
Per quanto riguarda i pensionati la questione è spinosa. Sono ammessi, infatti, chi percepisce già prestazioni pensionistiche sulla base del decreto legislativo numero 124 del 21 aprile 1993.
D’altro canto restano esclusi altri soggetti. Prima di tutto si tratta di chi ha un reddito annuo superiore a 28 mila euro, chi percepisce redditi derivanti da professioni e sono titolari di partita IVA, identificabili come imprenditori o lavoratori autonomi.
La cifra annuale, praticamente, detassata che spetta ad ogni lavoratore che ne ha diritto, quindi, sale a 100 euro mensili. Pertanto il totale sale da 960 euro all’anno a 1200 euro. L’introduzione del bonus, che parte dal 1 luglio 2020, porterà ad avere 600 euro in più alla fine dell’anno 2020. Ricordiamo che tale denaro è detassato.
Come ottenerlo
Per poter accedere al beneficio dei 100 euro mensili non sarà necessario fare alcuna domanda presso particolari enti preposti. La legge, infatti, stabilisce che i 100 euro verranno accreditati direttamente in busta paga e non saranno soggetti ad alcuna tassazione.
Bonus 100: cosa succede con l’emergenza Covid
L’emergenza Covid, come ben sappiamo, ha messo in difficoltà diverse categorie di lavoratori. Ecco perché è stato disposto, solo per il 2020, la liquidazione del bonus da 100 euro anche per i lavoratori incapienti, cioè, per tutti coloro che hanno subito una diminuzione del reddito in seguito alla pandemia.
A stabilire questo provvedimento è il decreto Rilancio che, all’articolo 128, dispone l’accesso al bonus per chiunque sia in attesa o abbia già percepito la cassa integrazione, abbia diritto al congedo parentale o al bonus baby sitter. In definitiva, solo per quest’anno, non vale il calcolo dell’imposta lorda sul reddito qualora questo tocchi un importo superiore alle detrazioni già previste dalla legge.
Indice dei Contenuti