Il termine FAP è l’acronimo di Fondo Adeguamento Pensioni e rappresenta un contributo, costituito nel lontano 1951, con lo scopo di poter garantire ai sui iscritti un’adeguata futura pensione, in linea con l’aumento del costo della vita. Tale fondo è stato, dunque, ideato come funzione assistenziale ai lavoratori pubblici, per salvaguardarli dal costante aumento degli indici ISTAT.
A chi spetta il FAP e in quanto consiste
Il Fondo Adeguamento Pensioni è riservato esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e rappresenta un prelievo di tipo obbligatorio, eseguito in modo del tutto automatico sulla busta dello stesso dipendente. Si può pensare al FAP quasi come ad un auto-finanziamento effettuato sullo stipendio di ogni dipendente pubblico e comunque a tutela dello stesso.
A seconda del tipo di contratto del lavoratore – e anche del numero di occupati in carico alla sua azienda – varia la misura del contributo FAP. Nello specifico, per aziende sotto i 15 dipendenti l’aliquota FAP è del 9,19%; per aziende con più di 15 dipendenti l’aliquota FAP è del 9,49%. Quello 0,30% di differenza, in concreto, viene destinato ad un fondo cassa integrazione per tutti i lavoratori che si trovano a prestare la loro opera in condizioni precarie. Solo per gli apprendisti delle aziende con più di 15 dipendenti l’aliquota FAP scende al 5,84%.
Come si calcola il FAP
Il Fondo Adeguamento Pensioni si trova in modo esplicito in ogni busta paga del lavoratore dipendente del settore pubblico. Esso compare sotto tutte le voci che fanno parte della retribuzione mensile lorda (stipendio mensile, contingenza, premi di produzione, e coì via). Tutte queste poste, conglobate insieme, sono la base imponibile sulla quale dev’essere applicata la relativa aliquota FAP. Ricordiamo che l’aliquota è totalmente a carico del dipendente ed è proprio per questo che il suo calcolo viene fatto sulle voci che compongono la busta paga del singolo.
Solo per le cooperative il FAP può essere conteggiato in un modo differente e può accadere che esso risulti essere inferiore rispetto a quanto risulterebbe invece dal calcolo effettuato con le aliquote sopraccitate. Questo può succedere poiché le società cooperative sono autorizzate a versare i contributi FAP in base ad una convenzione che non diminuisce la loro misura, ma piuttosto la base imponibile sulla quale essi vengono conteggiati.

FAP e IVS: da non confondere fra di loro
Come dicevamo prima, il FAP è un contributo obbligatorio che viene applicato in busta paga al lavoratore dipendente del settore pubblico. Esso non va confuso con l’IVS al quale sono invece soggetti i lavoratori autonomi (artigiani, coltivatori diretti, commercianti o chi esegue altre professioni) a patto che siano iscritti alla gestione separata dell’INPS. Anche se le modalità di gestione e di trattenuta sono praticamente similari, cambia la sede a cui i fondi vengono destinati: l’IVS alimenta il fondo pensione per invalidità, anzianità e superstiti (le cui iniziali delle tre parole compongono appunto la sigla IVS) mentre il FAP adegua solo e semplicemente la pensione di vecchiaia.
L’IVS ha un’aliquota che oscilla tra il 24% e il 34%. Essa varia sia in base al tipo di mansione che il lavoratore svolge, sia in base ad altri fattori quali reddito, età del lavoratore e residenza dello stesso. Solo per i collaboratori a progetto e per chi effettua prestazioni occasionali l’aliquota è fissa al 24% e un suo terzo viene messa a carico del datore di lavoro, a differenza degli altri caso dove essa è tutta a carico del dipendente, proprio come accade per il FAP.
Obbligatorietà del FAP
Decidere a propria discrezione di non versare il FAP non è possibile. Esso è un fondo stabilito dalla legge e pertanto anche i datori di lavoro sono obbligati ad adempiere a quanto stabilito dalla legge: versare il FAP non è una scelta né dell’azienda né del dipendente, ma un obbligo al quale non ci si può sottrarre in alcun modo. L’unica consolazione, quando si pensa a questo ammortizzatore sociale, è quella di realizzare che si stia effettuando un sacrificio per un proprio benessere futuro.
Indice dei Contenuti