Indice FTSE 100: Cos’è, Quotazione e Componenti

La Borsa di Londra, anche conosciuta come London Stock Exchange, è uno dei mercati borsistici più antichi e famosi al mondo ed è sicuramente uno dei più importanti in termini di movimento degli investimenti. Il suo indicatore più fedele è il FTSE 100, l’indice che più da vicino rispecchia la salute del mercato azionario del Regno Unito e che raccoglie alcune delle azioni migliori al mondo. 

Cos’è l’Indice FTSE 100

Acronimo di Financial Times Stock Exchange, il FTSE 100 è il principale indice azionario britannico e misura l’andamento dei primi cento titoli, in termini di capitalizzazione, flottante e liquidità, di società aventi sede nel Regno Unito e quotate sul mercato londinese. L’indice è gestito dal FTSE Group, una società indipendente, nata originariamente sotto forma di joint venture tra il Financial Times, la più influente rivista finanziaria del Paese, e la Borsa di Londra, ed è in quotazione dal 3 gennaio del 1984, partendo da un valore base iniziale di 1000 punti.

Composizione: Quali Società Include

Come il nostrano FTSE MIB, l’S&P500, il CAC 40 e altri, il FTSE 100 è un indice value weighted: il valore è determinato dalla media ponderata dei prezzi delle azioni che lo compongono sulla base della loro capitalizzazione ed è, pertanto, periodicamente sottoposto a revisioni. I componenti dell’indice sono infatti stabiliti trimestralmente, ogni marzo, giugno, settembre e dicembre, secondo una graduatoria che vede favorite le società a più alta capitalizzazione.

Le cento società che compongono l’indice rappresentano infatti circa l’80% della capitalizzazione di mercato complessiva della Borsa di Londra ed è per questo che esso può essere considerato un ottimo indicatore della salute generale del mercato britannico. Si tratta di un paniere molto variegato, al cui interno sono presenti tutti i settori dell’economia britannica: alimentare, petrolchimico, farmaceutico, bancario, ecc. Tra le società in esso presenti vi sono, ad esempio, colossi del calibro di BP, Unilever, Royal Dutch Shell, Vodafone, Barclays, che ormai da decenni dominano i mercati, offrendo ottime garanzie e opportunità di guadagno, soprattutto agli investitori a lungo termine.

Quotazione e Andamento Storico

La solidità e lo spessore delle società che compongono il FTSE 100 sembrano, di fatto, offrire buone speranze di crescita a discapito delle fluttuazioni del tempo. Nonostante le non poche turbolenze economiche finanziarie del 2020 e il crash di Marzo 2021, l’indice si è subito ripreso ritornando al di sopra della soglia dei 5700 e ha mantenuto un trend generalmente positivo, chiudendo il 2021 con la sua migliore performance annuale dopo cinque anni.

Non si può, però, ignorare il fatto che, pur avendo avuto un rialzo del 14,3%, le azioni blue-chip britanniche abbiano riportato prestazioni inferiori rispetto alle loro controparti europee e statunitensi. Dietro questo scenario ci sono probabilmente le preoccupazioni degli investitori riguardo all’impatto della Brexit sui mercati internazionali e alla crisi del settore logistico e dei trasporti in seguito ai ripetuti lockdown durante le fasi più buie della pandemia da Covid 19.

È chiaro che l’indice dovrà affrontare diverse sfide nei prossimi tempi e ciò rende più che mai necessario lo studio dei grafici e il monitoraggio dei prezzi, soprattutto a chi fosse interessato a cogliere delle opportunità nel breve e nel medio periodo.  

FTSE 100
Indice FTSE 100: Cos’è, Quotazione e Componenti, Come Investire

Come Investire in FTSE 100

Sono molte le piattaforme online che permettono di investire nell’FTSE 100, operando con offerte DMA (Direct Market Access), di accesso diretto al mercato, e, quindi, acquistando il titolo desiderato o sottostante, o con i CFD (Contracts for Difference), i cosiddetti contratti per differenza, strumenti derivati che riportano il prezzo dell’asset sottostante e permettono di sfruttarne le variazioni.

Questi ultimi sono particolarmente interessanti perché permettono di investire sul rialzo o di effettuare una vendita allo scoperto, qualora ce ne fosse la necessità, e di depositare solo una percentuale ridotta del valore totale della propria esposizione. Chi invece desiderasse avere un’esposizione a tutte le società dell’indice, senza dover però acquistare le singole azioni, potrebbe optare per l’investimento in fondi comuni a gestione attiva o passiva, i quali replicano le performance dell’indice acquistando tutti i titoli che lo compongono. 

Tra le molte piattaforme di trading online che consentono di investire nell’FTSE 100, la più nota è sicuramente eToro, la piattaforma leader mondiale per il social trading, che permette sia l’acquisto di azioni a commissioni zero, sia la negoziazione di CFD, con o senza leva.

Ha ottenuto grande popolarità negli ultimi anni, grazie ai suoi innovativi servizi di CopyTrader, uno strumento che permette di copiare automaticamente le posizioni dei trader più esperti e popolari, e di Social Trading, una serie di esclusive funzionalità che rendono la piattaforma quasi indistinguibile da un qualsiasi altro social network, permettendo agli investitori di scambiarsi idee, aprire discussioni e condividere i propri progressi.

Considerazioni Finali: Previsioni per il Futuro

Alla luce delle previsioni positive per il 2022, che vedono un rialzo dei prezzi del 4,1%, nonché una distribuzione di dividendi per 83,7 miliardi di sterline nel 2022 e 84,8 miliardi nel 2023, l’FTSE 100 resta una scelta interessante per coloro che ambiscano a investimenti di lungo periodo. Buone sono anche le possibilità di speculazione, da vagliare dopo un’attenta analisi fondamentale e tecnica: si ritiene, infatti, che saranno rare le fasi di trend laterali e con i CFD si può speculare sia al rialzo che al ribasso. Vale la pena ribadire che nessun investimento è totalmente esente da rischio e che l’FTSE 100 offre un indice sintetico di rischio compreso tra il 5 e il 7, in base al titolo selezionato. L’investimento dovrà essere valutato in base alla propria propensione al rischio, la propria esperienza e l’esposizione complessiva di portafoglio.

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