L’acronimo BEI indica la Banca Europea per gli Investimenti, un’istituzione comunitaria che opera per supportare le imprese nel lungo e medio periodo attraverso vari strumenti finanziari con particolare focus per i progetti di ampliamento e ammodernamento di macchinari, attrezzature, impianti già esistenti, l’acquisto di beni strumentali, di beni ammortizzabili e di tecnologia digitale.
I mutui Bei sono prestiti per i quali non è prevista una soglia minima, infatti anche per quelli più piccoli vengono aperte linee di credito a istituti finanziari che, a loro volta, prestano il denaro ai creditori; si tratta di un finanziamento ipotecario o fondiario.
Nella maggior parte dei casi parliamo di finanziamenti non inferiori a 100.000€ e che non possono superare il tetto dei 12.500.000€.
Requisiti per l’accesso
Posso accedere a questo strumento:
- le PMI che abbiano un organico non superiore a 250 dipendenti;
- le grandi imprese, definite MID CAPS, che hanno da 250 a 2.999 dipendenti;
- i privati che erogano servizi pubblici in settori previsti da programmi specifici;
- le imprese femminili;
- PMI e le MID CAP già beneficiarie di una garanzia da parte dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) o facenti parte di un accordo di cooperazione produttiva.
L’accesso a questa tipologia di risorsa non è prevista per quei rami d’azienda che riguardano il gioco d’azzardo, il tabacco, le attività che implicano la sperimentazione su animali, quelle che producono armi o materiale bellico e le attività di speculazione immobiliare. Le imprese dovranno far parte principalmente dei settori industria, servizi, energia e turismo.

Finalità del mutuo BEI
I mutui Bei sono destinati ad essere richiesti per l’impiego in:
- acquisto, ampliamento, rinnovo dei precedenti beni materiali;
- investimenti per beni immateriali specifici (ad esempio software, licenze, marchi, brevetti, spese per ricerca – innovazione – sviluppo);
- realizzazione di reti distributive sui mercati nazionali o comunitari;
- fabbisogno di capitale circolante.
Limiti e vantaggi
Il primo limite riguarda i tempi di realizzazione degli obiettivi per cui si richiede il mutuo, fissata a 3 anni. Il secondo si riferisce invece alla durata del mutuo stesso, che non può in ogni caso superare i 15 anni (con conseguente calcolo di idoneo piano di ammortamento ricompreso in tale tempistica). Nel caso di aperture di linee di credito ad esempio per le piccole imprese, i contratti dei “Prestiti Globali” cioè quelli tra l’istituto di credito e la BEI, prevedono la possibilità per la BEI di risolvere gli stessi al verificarsi di determinate condizioni (down rating dell’istituto di credito ecc.) così come la possibilità dell’istituto di credito di risolvere a sua volta il contratto nel caso in cui venga meno, per qualsiasi motivo, anche indipendente dalla volontà delle parti, la provvista messa a disposizione dalla BEI.
A rendere particolarmente appetibile questo tipo di soluzione, è prima di tutto il fatto che l’erogazione avviene in un’unica soluzione mettendo a disposizione fin da subito tutta la liquidità necessaria, unitamente alla possibilità per i soggetti richiedenti, di poter così coprire tutti i costi di ciascun intervento (a patto che non superino i 10 milioni per ogni singolo progetto) senza bisogno di investire parte del proprio capitale sociale.
Il mutuo Bei si colloca in posizione più vantaggiosa rispetto al prestito ordinario in quanto prevede dei tassi di interesse più favorevoli per le imprese e l’esenzione da qualsiasi altra imposta sostitutiva, e nello specifico: le spese di natura fiscale, (come ad es. l’imposta sul valore aggiunto IVA), sono ammissibili solo se non sono recuperabili così come i costi connessi all’acquisizione di autorizzazioni ed altri diritti conferiti da entità pubbliche.
Valutazioni conclusive sui mutui BEI
La possibilità di variazione del tasso di interesse in aumento rispetto al tasso di partenza, con conseguente aumento dell’importo delle rate così come l’inserimento di un tasso minimo di rimborso (clausola floor) che in presenza di parametri di riferimento con valore negativo considera gli stessi pari a zero con conseguente applicazione di un tasso d’interesse pari allo spread fino a quando i parametri di riferimento non ritorneranno ad assumere un valore superiore a zero, sono elementi che possono costituire un rischio soprattutto per le piccole imprese che decidono di richiedere un mutuo BEI: risulta evidente l’importanza di programmare un piano di ammortamento preventivamente all’accensione del mutuo.
Tralasciando i fattori di rischio, i mutui Bei sono indubbiamente uno strumento valido per la realizzazione anche di progetti che di prassi incontrano difficoltà nell’accoglimento o iter di accettazione non celeri, e si configurano anche come strumento al passo coi tempi rispetto all’avvento della nuova epoca digitale delle imprese.
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