L’Irpef, Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche, è una tipologia d’imposta che va ad incidere sul reddito da lavoro. È in vigore dal 1974 e deve essere corrisposta dai cittadini italiani che producono reddito in Italia e all’estero o dai non residenti che però operano nel territorio italiano. Fino a quest’anno le aliquote (progressive e per fasce) erano cinque, ma la riforma fiscale del Governo Draghi ha apportato qualche modifica per il 2022. Dopo un grande dibattito in Parlamento, l’esecutivo ha trovato la quadra tra le sue varie anime politiche e ha definito le misure da attuare. Quelle riguardanti l’Irpef, sono contenute in un emendamento alla Legge di Bilancio 2022. Vediamo quindi la composizione delle nuove aliquote e scopriamo come cambiano i tagli e le detrazioni nel nuovo corso.
Le Nuove Aliquote 2022
Le aliquote Irpef 2022 passeranno da cinque a quattro. Chi guadagna fino ai 15 mila euro, vedrà mantenuta l’aliquotà al 23%. Riduzione, invece, per i redditi tra 15 mila e 28 mila, dal 27% al 25%. Un calo risulta visibile anche per la fascia compresa tra 28 e 50 mila euro di reddito, dal 38% al 35%. Infine chi percepisce più di 50 mila euro, avrà un’aliquota unica al 43%. A differenze dell’anno scorso, quando c’era uno scaglione in più e una percentuale di imposta variabile tra il 38 e il 43%. Quindi, ad essere eliminata è l’aliquota al 41%.
In più, all’interno della legge di bilancio 2022, il Governo ha introdotto un fondo di 8 miliardi per ridurre l’Irpef, facilitare l’abbassamento del cuneo fiscale sul lavoro e dell’Irap. Gli effetti della riforma saranno visibili, per i lavoratori dipendenti, già a partire dalla busta paga del marzo 2022.
Detrazioni e Bonus
Una volta comprese le nuove aliquote, vanno considerate anche le detrazioni all’Irpef. Partiamo del presupposto, che come per ogni imposta, esiste una no tax area. Nel nostro caso, non devono pagare l’Irpef, tutti i lavoratori dipendenti che hanno un reddito entro gli 8.174 euro. Uguale discorso per gli autonomi che guadagnano entro i 5.550 euro; con un aumento di 700 euro rispetto all’anno scorso. Esentati anche i pensionati che percespiscono fino agli 8500 euro. Anche per questa categoria, la platea si allarga con 326 euro in più di prima.
Secondo le stime del quotidiano Il Giornale gli italiani in pensione sono 13,5 milioni. Di questi, 10,7 hanno diritto ad ulteriori benefici grazie agli introiti di fabbricati e terreni agrari. Le detrazioni, infatti, sono strettamente legate ai redditi personali e agli immobili posseduti.
La riforma dell’Irpef, secondo le indiscrezioni, avrebbe comportato anche degli aspetti negativi. Il famoso Bonus Renzi di 80 euro, già portato a 100 a suo tempo dal premier Conte, sarebbe stato quasi certamente abolito ed è era in discussione il suo assorbimento in altre detrazioni fiscali. Le voci non si sono rivelate vere al 100%. Il bonus rimarrà per la fascia che va dagli 8 mila ai 15 mila euro di reddito. La platea che guadagna di più, vedrà invece un graduale riassorbimento di questa misura.
Ad essere modificate, troviamo anche le detrazioni Irpef. Per chi ha un reddito inferiore agli 8 mila euro, la detrazione dovrebbe essere pari a 1.880 euro annui. Dallo scaglione successivo e fino ai 28 mila euro, arriviamo a numeri compresi tra i 900 e i 1000 euro. Per quanto riguarda le detrazioni per famiglie, l’introduzione dell’assegno unico causerà per molti nuclei la scomparsa di quelle per i figli a carico. Rimangono però agevolazioni per quelle famiglie che hanno figli con più di 21 anni ed entro i 24. Infatti, in questi casi, non si ha diritto all’assegno unico.

Risparmi per Fascia di Reddito
Con l’approvazione delle nuove aliquote Irpef, quanto risparamieranno i lavoratori dipendenti italiani? Il Sole 24Ore ha proposto alcune simulazioni, che vi vengono in aiuto.
I lavoratori che percepiscono tra i 40 mila e i 50 mila euro, potrebbero risparmiare sui 691,60 all’anno. Poco meno, 629 euro annui, per lo scaglione successivo, quello tra i 50 mila/55 mila euro. Risparmio sì ma molto più contenuto per le fasce più basse. Una riduzione di 117 euro per chi guadagna tra i 25 mila e 30 mila euro. In sostanza, i lavoratori che guadagnano meno non percepiranno grandi cambiamenti al loro stile di vita. D’altra parte, i redditi medi e fino ai 50 mila euro l’anno, noteranno mensilmente maggiori entrate in più in busta paga.
Come si Calcola l’Irpef
Per calcolare l’Irpef, bisogna considerare tutti i redditi percepiti nell’anno. Il calcolo quindi avverrà per cassa o competenza, a seconda della tipologia di lavoratore.
Per prima cosa va calcolato il reddito imponibile. La cifra si trova sottraendo il reddito complessivo agli oneri deducibili. In seguito, moltiplichiamo l’imponibile per l’Aliquota Irpef e otteniamo l’Irpef Lorda.
L’Irpef netta si traduce in Irpef lorda meno le detrazioni d’imposta.
Gli autonomi devono pagarla tramite saldo e acconto. Quelli dipendenti la vedono già tolta dalla busta paga, quindi il passaggio è più semplice per loro. Così siamo alla conclusione della guida sulla nuova Irpef. Per qualsiasi domanda o dubbio, scrivete un commento qui sotto.
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