I lavoratori che svolgono professioni usuranti vanno prima in pensione, e questa non è di certo una novità. Lo è invece la possibile estensione di tutti quei lavori considerati gravosi ad un numero maggiore di categorie, che passano da 65 a 203. Tutte nuove mansioni che potrebbero accedere all’Ape sociale il prossimo anno, andando quindi in pensione a 63 anni. Vediamo insieme tutti i dettagli.
La super Ape sociale
Il Governo lavora alla riforma delle pensioni, e prende forma una nuova super Ape sociale, che dovrebbe permettere a nuove categorie lavorative considerate usuranti di andare in pensione anticipatamente. La commissione sui lavori gravosi, nata dal Governo Gentiloni nel 2018 ma diventata attiva solamente qualche mese fa ha redatto un elenco esaustivo dei lavori che potrebbero essere ritenuti gravosi.
Tra questi troviamo bidelli, colf, badanti, saldatori, falegnami, tassisti, valigiai, benzinai, tranvieri, conduttori di autobus, commessi, cassieri, portantini, forestali, insegnanti delle scuole elementari e altri ancora. Si tratta di professioni che, almeno secondo una prima istruttoria della commissione, dovrebbero permettere di andare in pensione a 63 anni. In sintesi 57 gruppi di professioni con 203 sottogruppi di mansioni.
L’obiettivo della super Ape sociale
L’obiettivo della super Ape sociale è quello di permettere a tutti i lavoratori che rientrano nelle categorie sopra elencate di anticipare la pensione, attraverso un’indennità ponte che avrà un importo massimo di 1.500 euro lordi mensili, con 36 anni di contributi e 63 anni di età. La condizione primaria è quella di aver svolto una professione usurante per almeno 6 anni degli ultimi sette, o in alternativa per almeno 7 anni negli ultimi 10.

Inutile sottolineare come si tratti di una vera e propria rivoluzione, dal momento che ad oggi le categorie ritenute usuranti sono solamente 15 e passeranno a 57. Sostanzialmente si aprirebbero le porte di un pensionamento anticipato per almeno mezzo milione di lavoratori. La lista attuale dei lavori usuranti è stilata sulla base di alcuni criteri definiti dall’Inail, che fanno riferimento a tre punti principali:
• Frequenza degli infortuni, chiaramente rispetto alla media.
• Numero medio di giornate di assenza per malattia.
• Numero medio di giornate di assenza per infortunio.
La nuova lista di lavori considerati usuranti è stata invece stilata sia facendo riferimento ai dati Inail, che raccogliendo dati Istat e Inps. È stato dunque individuato un elenco di categorie aggiornato con una serie di lavori esposti maggiormente a stress lavorativi e oneri fisici, e per questi motivi meritevoli di tutele maggiori. Tra queste troviamo proprio l’anticipo dell’età pensionabile.
Oltre ai lavori elencati in precedenza ne troviamo molti altri che potrebbero rientrare in questa grande famiglia di lavori usuranti, tra cui gli operatori sanitari qualificati, i verniciatori industriali, i portantini e molti altri ancora. Ovviamente l’ultima parola non è ancora detta, e la decisione finale su quali e quante categorie inserire nell’elenco, spetta comunque al Ministero dell’Economia.
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