Rimborso Cessione del Quinto: Come Avviene la Tutela dei Consumatori?

La cessione del quinto dello stipendio è una peculiare forma di prestito personale introdotta e regolamentata in Italia a partire dal 1950. Questa prevede che le rate vengano regolate attraverso la decurtazione di parte dello stipendio del debitore (che avviene direttamente in busta paga) fino ad un massimo, appunto, del valore corrispondente ad un quinto dello stesso.

Non tutti sanno che nel caso in cui il soggetto interessato abbia la possibilità di estinguere anticipatamente il prestito o la necessità di rinnovarlo, è previsto lo storno della quota di commissioni e premi assicurativi per la parte di tempo non goduta. E’ necessario informarsi accuratamente per non incorrere in spiacevoli controversie e in una mancata erogazione del rimborso spettante.

Quando è possibile chiedere il rimborso

Se decidi di estinguere anticipatamente il debito finanziato tramite cessione del quinto, o se vuoi rinegoziarlo prima della scadenza prevista (questo è possibile solo se hai versato almeno il 40% della quota totale), hai diritto al rimborso di alcune voci che troverai nel contratto stipulato. Devono essere più precisamente rese le somme pagate per commissioni finanziarie, commissioni accessorie e oneri assicurativi in percentuale al premio non goduto. Accade di frequente che sia l’istituto stesso, una volta pagata la soglia minima, a proporre il rinnovo del finanziamento mostrandone i vantaggi, senza però dilungarsi troppo sulla possibilità di fare domanda di risarcimento o sulle modalità per inoltrarla.

Come calcolare il rimborso dovuto

Per avere il rimborso dovrai inviare una richiesta all’istituto che ha elargito il prestito, il quale provvederà ad inviarti il conteggio estintivo… ma come verificare che quella indicata sia la somma corretta? Potrai facilmente fare un calcolo di ciò che ti spetta verificando sul contratto qual è l’importo corrispondente alle commissioni ed ai premi assicurativi.

Facciamo un esempio pratico: mi è stato erogato un prestito che prevede 100 rate mensili e ne ho già saldate 70. L’ammontare addebitato per commissioni ed assicurazione sulla durata totale del prestito è di € 3.000. In questo caso, mi spetterà il rimborso del corrispondente delle 30 rate rimanenti, ovvero il 30% di € 3.000 pari ad € 900. E’ indispensabile avere ben chiaro il procedimento ed il metodo di calcolo poichè molto spesso gli istituti di credito e finanziari tendono ad inviare conteggi non propriamente corretti, facendo affidamento sulla buona fede del consumatore.

rimborso cessione del quinto
Rimborso cessione del quinto

Cosa fare se viene negato il rimborso

Non di rado accade che l’isitituto creditore respinga la richiesta di rimborso, o fornisca un conteggio non congruo a quanto di diritto. Come comportarsi dunque in questo caso? E’ essenziale essere consapevoli del fatto che il rimborso è, nei casi citati, dovuto per legge. Il passo successivo è quindi quello di rivolgersi ad un’ente preposto, un’azienda o un’associazione che tuteli i diritti del consumatore.

A chi rivolgersi

L’ABF (arbitro bancario finanziario) è un sistema imparziale e indipendente di risoluzione delle contese tra clienti e banche o altri intermediari finanziari, adibito a tutelare i primi in maniera economica, rapida e semplice. Basterà infatti inviare un documento di identità, il modulo apposito compilato, la corrispondenza avvenuta con l’istituto di credito (richiesta di rimborso e conseguente risposta) e copia del pagamento tramite bonifico di € 20. La documentazione sarà sufficiente allo scioglimento della controversia, non sarà pertanto richiesta la presenza di avvocati. Le disposizioni dell’ABF non sono coercitive alla pari di quelle di un giudice, ma la loro eventuale inosservanza viene resa pubblica per 5 anni.

Esistono inoltre diverse aziende private che possono assisterti nelle pratiche di richiesta rimborso. Puoi così usufruire della consulenza di persone esperte che conoscano approfonditamente il tema, senza alcun costo da anticipare. Inviando il fascicolo otterrai una verifica del computo, anche se hai già ricevuto una parte del risarcimento. L’azienda tratterrà una percentuale solo se la richiesta avrà esito positivo e riceverai la restante parte della quota di diritto, sarà dunque nell’interesse dell’azienda quanto nel tuo ottenere quanto dovuto. Non è necessario investire tempo e denaro in contorti e dispendiosi iter burocratici tramite azioni legali vere e proprie, rivolgendoti agli organi preposti avrai un solido e reale aiuto nell’elaborazione della pratica e in tempi brevi potrai avere la legittima restituzione della quota debita.

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