Stop alle Proroghe sul Superbonus 110%: Cause e Conseguenze

È arrivato lo stop alle proroghe del Superbonus 110%, anche se Governo e maggioranza stanno lavorando sulla possibilità di cedere i crediti dei bonus non solamente alle banche, ma anche alle partite IVA e ai soggetti professionali in generale. Questo significherebbe concedere un’apertura molto ampia, che consentirebbe alle diverse aziende che hanno avviato interventi edilizi di uscire dalla fase di totale stallo iniziata proprio in seguito all’annuncio legato ai fondi esauriti di qualche settimana fa. Facciamo il punto della situazione. 

Perchè i Fondi per il Superbonus 110% sono Terminati

Troppi soldi, troppi errori e un numero imprecisato di truffe. Basti pensare che in poco più di un anno sarebbero nate oltre 20.000 imprese edili. Tutti questi fattori hanno sostanzialmente messo al bando una misura che per più di due anni aveva rimesso in moto ristrutturazioni, lavoro ed efficientamenti energetici. E come se non bastasse, in tutto questo, alcune persone hanno rischiato di restare con i lavori svolti solamente a metà. 

Il Governo in origine aveva stanziato 33,3 miliardi per agevolare gli interventi edilizi. Questi fondi sarebbero dovuti bastare fino a termine 2022, ma sono stati sufficienti per arrivare solamente fino al 31 maggio. Presentato nel 2020 dal secondo governo Conte, il Superbonus 110% non è altro che un insieme di detrazioni che consentiva a privati ed aziende di svolgere interventi edilizi, che avessero come finalità l’efficientamento energetico, sostanzialmente a costo zero. 

Mario Draghi, attuale premier, aveva già espresso ripetutamente una certa riluttanza verso una misura giudicata troppo costosa per lo Stato, ma anche poco efficiente. L’iniziativa ottenne la maggioranza in Parlamento, ma come detto i 33,3 miliardi di fondi stanziati per coprire i finanziamenti sono già terminati, e il Governo ha espressamente dichiarato come non intenda stanziarne di nuovi. Dobbiamo precisare però, che ci sono moltissime imprese che stanno soffrendo per i crediti incagliati. 

Superbonus 110%
Superbonus 110%: cause e conseguenze

Cessione dei Crediti: Come Sbloccare la Situazione

Se l’Esecutivo ha ora chiuso la porta ai partiti su ulteriori proroghe del bonus 110%, ha invece aperto uno spiraglio per ampliare il meccanismo di assegnazione del credito alle imprese escluse fino a questo momento. Per mettere immediatamente i soldi in “tasca”, ad oggi i proprietari delle abitazioni concedevano i diritti di rimborso all’impresa edile, che a sua volta li giravano alla banca. Ora si ipotizza di permettere il trasferimento verso un numero maggiore di aziende, perché in questo modo si sbloccherebbe la situazione di stallo.

Le motivazioni alla base di tale stallo sono legate principalmente alle stretta contro le frodi, avvenute soprattutto con il bonus facciate, e a causa del fatto che le banche hanno cominciato a non accettare i crediti provenienti dal Superbonus. Per comprendere meglio la situazione, le stime parlano di oltre 30.000 aziende che non riescono a incassare la liquidità che invece era stata preventivata. Il rischio di una catena disastrosa di fallimenti dunque, non è poi tanto remoto.

Ma non finisce qui, perché c’è anche lo spettro che se le imprese non dovessero terminare i lavori, i costi delle ristrutturazioni potrebbero cadere direttamente sui proprietari delle abitazioni. Altre soluzioni al momento non se ne intravedono perché, come detto, il disco rosso sulla possibile proroga della misura è già arrivato da una parte del Governo, e questo anche se le forze di maggioranza stanno spingendo per ottenere almeno lo sblocco dei lavori già autorizzati. 

Le Tensioni Politiche

Non mancano ovviamente le ricadute politiche, partendo proprio dal M5S, per cui il Superbonus 110% rappresentava una delle misure chiave dell’azione parlamentare. Nel confronto del Governo con la maggioranza, il Movimento sottolinea la necessità di aumentare la consapevolezza sulla grave crisi in cui famiglie e imprese, a causa delle frettolose misure correttive nell’allocazione dei crediti d’imposta, sono cadute. Quello che il Movimento attende con impazienza quindi, è di riformulare gli emendamenti.

L’obiettivo è liberare i crediti bloccati nei cassetti fiscali, e di conseguenza farne ripartire la circolazione. Ciò che invece deve essere assolutamente evitato, e di mettere in campo un intervento non risolutivo, ovvero non capace di fornire una soluzione unica ed efficace. 

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