Acquistare casa è sicuramente un passo importante nella vita di ogni persona, ma sottoscrivere un mutuo non è sicuramente da meno. Questo perché le variabili in gioco sono moltissime, e per questo motivo prima di procedere è necessario compiere una serie di valutazioni per evitare di ritrovarsi dopo qualche anno in difficoltà economica. Con tali presupposti, nelle prossime righe vedremo insieme quali sono le principali banche a cui rivolgersi, ma soprattutto come si differenziano i tassi d’interesse e quale scegliere.
Miglior mutuo: quale banca scegliere
Determinare con esattezza quale sia il miglior mutuo da sottoscrivere non è sicuramente facile, ma altrettanto difficile è anche stabilire con precisione verso quale istituto bancario dovrà ricadere la scelta. Inutile sottolineare come il mercato sia particolarmente ricco di banche concorrenti tra loro, e di come ognuna di queste cerchi di differenziarsi attraverso delle offerte più o meno diversificate.
A questo dobbiamo aggiungere che il nostro Paese è caratterizzato da una lunga tradizione bancaria, e per questo motivo elencare tutte le banche con precisione non è possibile. Tra le principali però, possiamo sicuramente menzionare Banca Carige, Banca di Credito Popolare, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella, Banco BPM, BNL, BPER, Unicredit, Credem, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa SanPaolo, e molte altre ancora.

Tasso di interesse fisso o variabile? La miglior scelta
Anche in questo caso determinare in maniera assoluta quale sia la migliore scelta fra tasso di interesse fisso e variabile non è possibile, dal momento che occorre fare delle attente valutazioni sulla propria reale situazione, personale ed economica. Il tasso di interesse fisso, come facilmente intuibile, prevede che l’importo della rata prevista dal piano di ammortamento rimanga invariato nel tempo.
Questo aspetto offre la certezza che se anche il costo dei mutui dovesse aumentare in futuro a causa di un innalzamento dei tassi, non si dovrebbe affrontare una spesa maggiore. Al contrario il tasso di interesse variabile può subire appunto delle variazioni, sia verso l’alto che verso il basso nel corso del tempo. Ovviamente a preoccupare il contraente non è di sicuro una diminuzione eventuale della rata, bensì la situazione inversa.
Nel caso dell’interesse fisso però, la maggior sicurezza temporale può essere pagata a caro prezzo, perché a seconda del periodo storico solitamente è più alto di quello variabile. per questo motivo, quanto meno in questo preciso momento che le differenze tra le due tipologie di tassi sono minime, per mutui di breve durata o comunque entro i 15 anni è consigliato il tasso variabile. Al contrario, per mutui a lunga durata è chiaramente consigliato il tasso fisso.
Mutui: altre tipologie di tasso di interesse
In realtà, oltre ai mutui a tasso fisso e tasso variabile, ne esistono anche altre tipologie che, a seconda della propria situazione, potrebbero rivelarsi maggiormente idonei. Tra i principali possiamo riportare:
- Mutui a tasso fisso. Si tratta di una particolare formula contrattuale di “mezzo”. Il sottoscrittore in questo caso può iniziare il pagamento delle rate con un tasso fisso, e migrare in un secondo momento ad uno variabile. Anche la situazione inversa è contemplata.
- Mutui CAP. In questo caso parliamo di una tipologia di mutuo piuttosto nuova, che pone un tetto massimo al tasso che non potrà oltrepassare una soglia predeterminata anche nel momento in cui il mercato dovesse salire.
- Mutui a rata costante e tasso variabile. I mutui a tasso variabile standard prevedono che l’importo della rata si adegui ai parametri di riferimento. In questa variante invece, a mutare sarà la variabile temporale, quindi la durata del mutuo.
- Mutui a rata crescente. In questo caso la rata aumenta con il passare degli anni a seconda delle condizioni contrattuali. Si tratta di una variabile che permette una sorta di avvio agevolato.
- Mutui a rata decrescente. Si tratta della variabile inversa alla precedente, dove con il passare degli anni l’importo della rata diminuirà. Chiaramente la progressione è sempre stabilita dalle condizioni contrattuali.
Quale mutuo scegliere?
A questo punto saranno sicuramente più chiare le varie tipologie di mutui sul mercato. In linea di massima, per una scelta consapevole, possiamo dire che per coloro che non possiedono una grande disponibilità economica è consigliabile optare per le soluzioni a tasso fisso. Al contrario invece, per chi ha un reddito medio-alto e ha la possibilità di affrontare eventuali aumenti delle rate, è preferibile un tasso variabile. Per tutte quelle situazioni intermedie invece, dove il reddito rimane comunque buono, ma non si intende rischiare eccessivamente con aumenti eccessivi delle rate, è consigliabile scegliere mutui Capped Rate (CAP), o eventualmente quelli a tasso misto dove non si è nella condizione di prendere una decisione definitiva.
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