La situazione del lavoro e i vari periodi di crisi che si sono susseguiti, hanno reso l’accesso ai mutui per i giovani molto difficile con i tradizionali criteri di valutazione bancari. Questo ha fatto scaturire conseguenze sociali poiché le coppie senza un lavoro stabile ritardano la loro uscita dalle case dei genitori a causa della difficoltà a riuscire ad avere un tetto in modo indipendente. Queste difficoltà si ripercuotono anche sugli istituti di credito che erogano mutui che, trovando sempre meno persone con i requisiti per poter concludere il contratto, hanno un fatturato sempre inferiore.
Altra vittima della situazione è il comparto immobiliare che ha assistito ad un crollo delle compravendite di immobili e delle loro ristrutturazioni. Per questo, grazie alla legge di stabilità del 2014 che è stata confermata ed è tutt’oggi in vigore, grazie alla garanzia statale anche le categorie che normalmente sono escluse da potersi accollare un mutuo, oggi hanno la possibilità e la convenienza di sottoscriverlo.
I requisiti per accedere
Tra le altre categorie che vengono comprese nelle agevolazioni per chiedere un mutuo, spiccano le giovani coppie che devono avere meno di 35 anni ed essersi sposati da poco oppure essere in procinto di sposarsi. È sufficiente che uno dei due componenti la coppia rispetti il requisito dell’età e non è necessario avere un particolare tipo di contratto di lavoro. Inoltre, la stessa agevolazione può essere richiesta da giovani genitori single sotto i 35 anni (con qualsivoglia tipologia di lavoro) e anche da giovani single senza figli con un rapporto di lavoro atipico.
Non è richiesta la compilazione di ISEE o l’iscrizione in liste particolari. È, invece, necessario che non si vada ad acquistare un immobile di lusso o storico e l’importo del mutuo non sia superiore a 250.000 €. Le stesse agevolazioni sono possibili anche per mutui di ristrutturazione e non solo di acquisto, utili anche per portare a termine modifiche per l’efficientamento energetico e produrre un risparmio a lungo termine per le famiglie.
Agevolazioni che si possono ottenere
Attraverso la richiesta dell’intervento del Fondo di Garanzia per la Prima Casa si possono ottenere importanti agevolazioni che vanno ben oltre la sicurezza di poter aver accesso al mutuo. Quella più importante è la possibilità di avere il finanziamento dell’intera somma del valore dell’immobile. Normalmente, infatti, le banche sono solite erogare una percentuale del valore della casa che arriva al massimo all’80% e, in alcuni rari casi, al 90% dell’importo di perizia o di quello riportato nel compromesso.

Non si arriva a concedere l’intero valore dell’immobile con il fine di cointeressare maggiormente il mutuatario nel rimborso della rata, poiché perderebbe, in caso di mancato pagamento del prestito, l’intero immobile, compresa la sua parte di capitale.
Oltre all’importo, si hanno agevolazioni in tema di tasso di interesse, che non può essere superiore al tasso medio applicato per la stessa classe di prestito (anziché del tasso soglia ai fini usura), secondo le rilevazioni ufficiali effettuate da Banca d’Italia. Si hanno poi i classici sgravi dovuti alla richiesta di mutuo per prima casa: imposta di registro e IVA agevolata e possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi corrisposti.
Fondo di garanzia
Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa raccoglie il denaro riservato dallo Stato con il fine di sostenere l’erogabilità dei mutui a situazioni degne di tutela. Questo denaro serve perché con esso viene garantito al 50% l’importo del mutuo sottoscritto dagli assistiti da questo fondo. La quantificazione della garanzia prestata viene ricalcolata dopo il pagamento di ogni rata, poiché il fondo risponde del 50% del capitale ancora dovuto nel momento in cui viene contestato l’accadimento di un evento che preclude la possibilità al debitore principale, che rimane il richiedente, di far fronte ai pagamenti.
Questo vuol dire che, se il primo gennaio 2020 ho contratto un mutuo che prevedeva la restituzione di 100.000 € di capitale più interessi, alla stessa data il fondo rimane responsabile di 50.000 €, ma se il soggetto perde il lavoro il primo agosto 2021, non è più in grado di far fronte ai pagamenti e nel frattempo sono stati rimborsati 10.000 € di quota capitale, al fondo di garanzia può essere chiesta una somma non superiore a 45.000 €.
Come fare domanda
La domanda di copertura da parte del Fondo Garanzia Prima Casa viene effettuata direttamente dalla banca presso cui si richiede il mutuo. Perché lo possa fare, la banca deve aver aderito al fondo stesso e aver stabilito le condizioni dell’intervento del fondo. Questa convenzione è gestita da Consap, Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici SpA, che pubblica l’elenco completo delle informazioni utili alla scelta della banca sul link presente sul sito ufficiale in fondo alla voce Elenco Banche/Intermediari finanziari aderenti all’iniziativa.
Con un rapido sguardo a questo documento, puoi vedere subito che i casi di intervento possono essere notevolmente diversi da una banca all’altra. Alcune intervengono solo in casi molto gravi, mentre altre prevedono l’intervento anche solo con una perdita del 20% del reddito del nucleo familiare o per un periodo di spese superiori a livello familiare. Diventa così fondamentale, per una scelta consapevole, un’attenta lettura di questo prospetto.
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