Qualsiasi progetto imprenditoriale prevede numerose spese iniziali. Se sei intenzionato ad avviare una startup innovativa, avere una panoramica chiara su come ottenere fondi può essere decisivo ai fini delle sorti del tuo business. Di forme di finanziamento per riuscire a ottenere capitali ce ne sono varie. Vediamo quindi alcuni metodi utili ed efficaci su come ottenere fondi per avviare una startup di successo.
Bootstrapping
L’opzione più immediata per finanziare il tuo progetto imprenditoriale consiste nel finanziarti con i tuoi soldi e con gli introiti venturi. A volte, la ricerca di denaro per dare luogo a un’impresa può necessitare di più tempo del previsto. La strada, in questo senso, è impervia e tortuosa. Puntare sui tuoi risparmi e sugli incassi, mediante la cosiddetta via del bootstrapping, è una soluzione ottimale, perché non rinunci al controllo della tua attività e al tempo stesso non devi richiedere alcuna liquidità aggiuntiva tramite prestiti che, spesso, hanno tassi di interesse piuttosto alti.
Il bootstrapping, però, è la soluzione ideale solo per gli imprenditori novelli che hanno la fortuna di avere una buona situazione patrimoniale ed economica. Chi ha un’idea brillante sa benissimo che, in fase iniziale, occorre una certa liquidità alle spalle, superiore quasi sempre a quella che si possiede. Ragion per cui, è opportuno virare su altre modalità quando si tratta di ottenere fondi per aprire una start-up.
Il Metodo delle 3F
Negli Stati Uniti vi è un metodo che va per la maggiore quando occorre finanziare una startup. Si tratta del metodo delle 3F, vale a dire family, friends and fools (ossia famiglia, amici e i “folli”).
Prima di fondare Amazon, Jeff Bezos aveva uno stipendio di 223.000 dollari annui. Eppure, chiese a suo padre di supportarlo nel suo progetto imprenditoriale. Parlare della propria idea creativa con i familiari, con gli amici e i contatti più stretti, spesso, è l’opzione più semplice affinché “la propria creatura” prenda forma.
Occhio solo a maneggiare con cura quanto stanziato da chi crede in te. I soldi, infatti, sarà necessario restituirli tutti.
Finanziamenti a Fondo Perduto
L’Unione Europea, lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli Enti Pubblici ogni anno si dimostrano disponibili nello stanziare fondi a supporto delle startup e degli aspiranti imprenditori che hanno idee creative.
I finanziamenti a fondo perduto rappresentano forme di prestito non convenzionali. Questo vuol dire che non vanno rimborsati. Negli ultimi tempi, si sono distinti una miriade di progetti che hanno tuttora un target eterogeneo: si va dai giovani imprenditori alle donne, dalle imprese agricole a quelle operative nel Mezzogiorno, senza dimenticare coloro che hanno reddito basso o non hanno lavoro, ma credono di avere un’idea vincente nel campo del business.
Il monitoraggio dei bandi, di fatto, è di fondamentale importanza. Per richiedere l’accesso ai finanziamenti a fondo perduto, è decisivo il parere dei dirigenti e dei consulenti: questi professionisti, oltre a considerare la consistenza del progetto, tengono conto anche dei requisiti dei richiedenti.
Affinché tutto vada per il verso giusto e aumentino le probabilità che la tua startup rientri in graduatoria, puoi avvalerti del supporto di società di consulenza specializzate nel campo dei bandi e della finanza agevolata. Nel piano d’impresa andranno poi indicate le risorse destinate al progetto e la loro ripartizione.

Crowdfunding
Qualora la tua idea di business risultasse particolarmente all’avanguardia in termini di innovazione, l’opzione del crowdfunding potrebbe essere la scelta più idonea. Con una campagna di crowdfunding, chiami a raccolta i piccoli investitori in ogni angolo del mondo: il loro denominatore comune è quello di credere fortemente nel tuo progetto imprenditoriale.
La raccolta collettiva di denaro si è evoluta a tal punto che oggi esistono numerose piattaforme a tema: Kickstarter, Eppela, Opstart, Indiegogo, Mamacrowd, WeAreStarting, Crowdfundme, 200Crowd sono solamente alcuni dei nomi più quotati in quest’ambito.
Per avere successo, presta massima attenzione nel presentare accuratamente il tuo modello di business, i numeri e le potenzialità dell’idea. Se la piattaforma riterrà idoneo il tuo progetto di business, avvierà poi in tuo favore la campagna di crowdfunding.
Gli Incubatori di Startup
In Italia, siccome la burocrazia è davvero tanta, procedere autonomamente può voler dire affrontare un cammino con troppi ostacoli. Per ovviare a questo problema sono nati gli incubatori, ossia a organizzazioni associate alle multinazionali, agli enti locali di carattere imprenditoriale e soprattutto alle università.
Pur non stanziando fondi, gli incubatori forniscono moltissime risorse gratuite, tra cui consulenze, connessione di rete, uffici, strutture, tecnologie e via dicendo. In questo modo, acquisire vantaggio competitivo è più semplice. Chiaramente in cambio, negli anni venturi, dovrai dimostrarti disponibile a cedere ritorni sul tuo utile netto oppure a dare a chi ti supporta una quota della tua realtà imprenditoriale.
Business Angel
Il supporto di un business angel è una realtà che da qualche anno è piuttosto diffusa nei Paesi d’Oltreoceano. In Italia e in molti Paesi dell’Unione Europea, invece, questo “aiuto dall’alto” non ha ancora trovato terreno fertile. Si tratta di un professionista che, potendo contare su risorse economiche importanti, si dimostra interessato a investirle in un progetto imprenditoriale. L’intento è quello di far uscire la startup dallo stato embrionale il prima possibile. Spesso, sono ex imprenditori, consulenti, dirigenti, tecnici: il loro apporto non è detto che debba essere necessariamente economico. Il più delle volte, infatti, è il know-how a fare la differenza.
Peter Thiel è una figura molto apprezzata in qualità di business angel, visto che in passato ha finanziato quelle che erano nate come semplici start-up: PayPal, TransferWise, Quora e perfino Facebook. Insomma, è stato uno dei primi a notare l’alto potenziale di quelli che oggi sono a tutti gli effetti leader di settore.
A questo punto, ti starai chiedendo come trovare un business angel per finanziare la tua start-up? La costruzione di una rete di contatti o il farsi pubblicità sui social network è il modo più semplice per farti notare da chi ha disponibilità economiche e conoscenze. Poi, un colpo di fortuna non guasta mai, questo è certo!
Prestito in banca
Con tutti i pro e i contro del caso, il prestito in banca è in Italia una delle soluzioni più ricorrenti in materia di avvio di una startup. Tuttavia, a seguito della crisi del 2008, gli istituti di credito sono un pò più restii nell’erogare liquidità extra. Di conseguenza, onde evitare di esporsi al rischio di insolvenza, i controlli si sono fatti più accurati: se in qualità di richiedente, puoi contare su entrate mensili certe e se non rientri nell’elenco dei protestati o dei cattivi pagatori, la strada per te è in discesa. In caso contrario, una situazione patrimoniale stabile e il ricorso a un garante possono essere le alternative. Senza questi requisiti, ottenere il prestito in banca diventa una vana speranza.
Tuttavia, a seguito dell’emergenza della pandemia da Covid 19, con il decreto Liquidità ci sono stati numerosi vantaggi per le PMI e per le start-up, in quanto ad accesso ai finanziamenti. Nello specifico, puoi accedere a finanziamenti sino a 30.000 euro, potendo contare sulla garanzia FGPMI al 100%. Nel caso del comparto agricolo, lo stesso ruolo spetta all’ISMEA. Per importi che oltrepassano la soglia dei 30.000 euro, della copertura sino al 90% se ne occupa direttamente il Fondo di Garanzia.
Venture Capital
Se i presupposti di un business foriero di buoni risultati iniziano già a intravedersi, al punto che lo stress test della fase iniziale è solo un ricordo, i venture capital potrebbero iniziare ad apprezzare ciò che stai facendo. A fronte di un aumento di fatturato e utile netto, infatti, gli investitori iniziali, come le banche o le finanziarie potrebbero dare una spinta propulsiva ai numeri del tuo business.
Il passaggio da startup a impresa di successo non è più a questo punto un’utopia. Presta attenzione, però, al fatto che un evidente apporto di liquidità può inevitabilmente finire per incidere sulla tua governance. Il volersi sedere al board decisionale per valutare i progetti futuri e decidere in prima persona sull’esito finale è un compromesso che talvolta può essere accettato, talvolta no. A te la scelta finale.
Partnership
Conosci il detto “l’unione fa la forza”? Trovare un accordo con un partner, con esperienza consolidata nel settore della tua start-up, è una mossa che può portare benefit a lungo termine. Permette inoltre di ragionare sulla direzione da prendere con l’aiuto di una persona magari con competenze diverse dalle tue, in grado di fornire un punto di vista prezioso e differente.