Il codice IBAN, acronimo dell’inglese International Bank Account Number, è un codice necessario per inviare e ricevere un bonifico bancario, per l’accredito dello stipendio e per altre tipologie di pagamenti sicuri. Originariamente, il codice IBAN è stato creato per rendere più semplici e diretti i bonifici diretti a paesi al di fuori dell’Italia, ma dal 1° gennaio 2008 è invece utilizzato anche per i pagamenti nazionali. L’IBAN fornisce diverse informazioni sulla banca, come il paese in cui ha sede, e dà anche alcune info relative al conto corrente.
Il conto corrente bancario è identificato da una serie di numeri e codici, chiamate coordinate bancarie. Delle coordinate bancarie, il numero di conto corrente è tra i fondamentali. Il numero identificativo è composto da diverse cifre, univoco per ogni persona in possesso di conto corrente. Attualmente quasi cinquanta milioni di italiani posseggono un conto corrente bancario e può capitare la necessità di ritrovare il numero del conto corrente: è facile farlo ricavandolo dall’IBAN. Ma da quante cifre è composto il numero del conto corrente e come facciamo a ricavarlo dal codice IBAN?
Com’è composto il codice IBAN
Il codice IBAN presenta 27 caratteri e risulta diviso in sei sezioni. È possibile trovarlo sull’estratto conto cartaceo o digitale, nella sezione relativa alle informazioni, oppure nei dettagli della propria applicazione per home banking. Ovviamente, il metodo più sicuro è quello di richiederlo direttamente alla filiale del proprio istituto di credito. Per ogni carattere o numero che lo compone è associato un significato preciso: lo stesso significato è adottato in tutte le banche d’Italia. Il codice IBAN si compone di:
- Codice paese: i 2 caratteri che indicano la nazione di appartenenza dell’istituto di credito. Per l’Italia è sempre “IT” e cambia a seconda del paese (per la Francia, per esempio, sarà “FR”, per la Germania “DE”, per la Spagna “ES” e così via).
- Codice di sicurezza: i 2 numeri relativi al controllo internazionale. Viene segnalato come CIN EUR oppure “CIN internazionale”. È un codice fondamentale per ridurre il più possibile gli errori quando si utilizza il codice IBAN per una transazione.
- Codice CIN: il carattere per il controllo nazionale. L’acronimo “CIN” significa “Control Internal Number” ed è composto da una sola lettera, calcolata attraverso un algoritmo. È necessario per trascrivere correttamente gli ulteriori caratteri del codice BBAN.
- Codice ABI: il numero identificativo della banca dove abbiamo il nostro conto, composto da 5 cifre. “ABI” è l’acronimo di “Associazione Bancaria Italiana”, che si occupa di rilasciare il codice univoco per ogni IBAN.
- Codice CAB: si tratta del “Codice di Avviamento Bancario” e si riferisce ai cinque numeri che identificano la precisa filiale in cui il conto è stato aperto. Il codice CAB viene associato al codice ABI per identificare la filiale locale dove si trova il conto corrente. A volte è possibile che il codice CAB sia di sei caratteri: questo accade perché viene incluso un altro codice di controllo, definito “codice di efficienza sportello”.
- Numero di conto corrente: si tratta delle ultime 12 cifre del codice IBAN.

Cos’è il codice BIC/SWIFT
Fino a pochi anni fa, per poter effettuare un bonifico nell’area SEPA (ovvero la “Single Euro Payments Area”, l’area unica dei pagamenti in euro) per molti istituti di credito era obbligatorio possedere non solo il codice IBAN, ma anche il codice BIC/SWIFT (ancora necessario per effettuare bonifici in altri paesi che non fanno parte della SEPA). Alcuni paesi, pur non avendo l’euro come valuta nazionale, fanno comunque parte dell’area SEPA: è il caso, per esempio, di Bulgaria, Croazia, Polonia, Ungheria, Città del Vaticano e altre. Il codice BIC/SWIFT è composto da 8 o 11 caratteri:
- I primi quattro caratteri identificano la banca
- Due caratteri rappresentano la nazione dell’intestatario del conto, seguendo un criterio dello standard ISO 3166
- Due caratteri individuano la città in cui si trova la banca
- Tre ultimi caratteri opzionali che rappresentano la filiale
- Il codice di 8 cifre indica genericamente la banca, mentre il codice a 11 cifre assicura che il pagamento sia diretto a una specifica filiale. Al giorno d’oggi, però, è sufficiente avere soltanto il codice IBAN.
Come è composto il numero di conto corrente
Il numero di conto corrente è un codice alfanumerico di 12 caratteri e serve a individuare il conto corrente del cliente all’interno della banca prescelta. Il numero di conto corrente, riferendosi alla filiale della banca, può anche non essere univoco: è possibile quindi trovare un codice identico in due diverse filiali. Per raggiungere il totale di 12 caratteri di norma vengono inseriti una serie di zeri.
Come ricavare facilmente il numero di conto corrente dall’IBAN
Ricavare il numero di conto corrente dall’IBAN è semplice, anche se ti potrebbe capitare di confonderti a causa della lunga serie di cifre da cui è composto il codice IBAN. Per questo ti diamo un consiglio per trovare facilmente il numero di conto corrente dal codice IBAN: parti sempre a contare le cifre da destra.
Infatti, come già accennato prima, spesso il codice CAB potrebbe essere composto da sei cifre e non da cinque, perché la cifra aggiuntiva indica lo specifico sportello dove è stato aperto il conto. Lo stesso discorso vale per i numero di conto corrente degli IBAN esteri. Considera, però, che in quel caso dovrai accertarti delle cifre effettive sia dell’IBAN, sia del numero di conto corrente, perché la lunghezza del codice varia a seconda del paese di riferimento: in Francia, per esempio, il codice è composto da 22 caratteri (mentre in Italia ne abbiamo 27).
A cosa serve il numero di conto corrente
Il conto corrente è una parte dell’IBAN, ma i due codici devono essere considerati due cose diverse. Innanzitutto, il codice del conto corrente è necessario per l’identificazione: per prelevare o depositare denaro in filiale ci verrà chiesto il numero di conto corrente, per verificare se questo è realmente associato a noi. Inoltre è utile per permettere a chi riceve un bonifico bancario di essere a conoscenza di chi ha effettuato il versamento e della banca su cui è intestato il conto.