I prestiti partecipativi si confermano da tempo come le formule creditizie più in voga nel supportare i progetti del mondo delle PMI. Occorre mettere in evidenza che la spina dorsale dell’attuale sistema industriale italiano poggia le sue basi sulle numerose piccole imprese che contribuiscono a valorizzare il territorio. Anche complice una crisi economica che da anni attanaglia il nostro Paese, per ridare vitalità all’economia, sono stati necessari passi in avanti importanti nella definizione di formule di finanziamento innovativo. Solo in questo modo, la competizione con le multinazionali poteva apparire meno proibitiva.
In sostanza, i prestiti partecipativi si sono dimostrati, e si confermano tuttora, come la carta vincente che numerose PMI hanno giocato per rimettere in sesto il loro business. Il tutto insieme, ovviamente, all’ingegnosità e alla creatività degli imprenditori italiani, all’operosità dei dipendenti e al talento creativo tipico del made in Italy.
Cosa Sono i Prestiti Partecipativi: Definizione
Nello specifico, i prestiti partecipativi sono formule di finanziamento a medio e lungo termine, il cui target di riferimento è costituito dalle PMI. Sia quelle a conduzione familiare sia le start-up all’avanguardia. Il loro intento di fondo differisce dal classico credito bancario, visto che vanno interpretati come un imprescindibile strumento di investimento, volto a supportare il processo di crescita aziendale e la sostenibilità del business.
Da notare che i prestiti partecipativi si contraddistinguono per un elevato livello di rischio, dove innovazione e sviluppo sono due capisaldi. Una volta ottenuta la liquidità extra mediante prestito partecipativo, le PMI possono contare su risorse davvero rilevanti mediante cui affrontare le sfide venture e i continui cambiamenti, dettati da scenari di mercato oggigiorno sempre più difficili da prevedere, perché mutevoli nel breve periodo.
Grazie alla suddetta tipologia di prestiti, si va a coprire l’area dello sviluppo aziendale, senza andare ad incidere minimamente su questioni inerenti alla struttura finanziaria, a partire dai risultati operativi.
Capitale per lo Sviluppo
Considerati dagli addetti ai lavori come capitale per lo sviluppo, i prestiti partecipativi, detti anche finanziamenti innovativi, servono per finanziare ambiziosi programmi di sviluppo, ad ammodernare le strutture e a innovare modelli di business che allo stato attuale delle cose potrebbero apparire forse un po’ troppo desueti. Su questo argomento, però, si potrebbero scrivere fiumi d’inchiostro sul fatto che tutto ciò è in netto contrasto con il modello del padre-padrone, fondatore dell’impresa familiare e piuttosto refrattario ad apportare cambiamenti evidenti a quella che è la sua creatura originaria.
Come Funzionano
L’articolo 35 della Legge 5 ottobre 199 definisce i prestiti partecipativi come una tipologia di finanziamento che collega un istituto di credito come ad esempio una banca, una realtà aziendale e vari soci, in qualità di terzi coobbligati. La modalità del rimborso è davvero particolare: parte dell’importo, infatti, risulta strettamente connessa ai risultati economici conseguiti dall’azienda.

Quanto Dura il Piano di Rimborso
In relazione alla durata, occorre evidenziare che i prestiti si rifanno a un arco temporale di medio-lungo termine. Ciò vuol dire che il piano di rimborso viene definito su scadenza quinquennale, oppure in alternativa decennale. Per quanto riguarda il pagamento delle rate, la frequenza tende a essere mensile o talvolta semestrale. Talvolta viene previsto un lasso di tempo di preammortamento, di durata compresa fra 1 e 3 anni.
Tipologie di Prestiti Partecipativi
In rapporto ai prestiti partecipativi, vale la pena evidenziare che vi sono due tipologie di base. La prima è la finanziaria, formula incentrata su un piano di rimborso rateale. La seconda è l’equity, la cui struttura prevede che al capitale sociale d’impresa prenda parte anche l’istituto che ha erogato il prestito che, di fatto, diventa a tutti gli effetti socio aziendale. Se il progetto di business viene considerato lungimirante dall’istituto di credito, quest’ultimo decide di partecipare in modo attivo ai guadagni o ai rischi dell’azienda. Il tutto, per ovvi motivi, tenendo conto degli investimenti già programmati precedentemente. Se la banca va a finanziare l’impresa, assicurandole liquidità immediata, al tempo stesso i soci vanno ad incrementare la loro quota partecipativa al capitale di rischio dell’impresa.
Di fatto, la logica di funzionamento dei prestiti partecipativi non è poi tanto diversa dall’anticipazione del capitale di rischio.
Vantaggi
Se da un lato, i soci hanno la vantaggiosa opportunità di dilazionare nel corso del tempo il loro impegno finanziario, dall’altro, invece, ne deriva che la realtà aziendale di turno possa già contare praticamente da subito su risorse importanti per il suo modo di fare business. I costi del finanziamento in oggetto, inoltre, sono contenuti.
Elementi Distintivi
Sono tre, in pratica, gli elementi distintivi dei prestiti partecipativi. Il primo è il rimborso della quota di capitale che è a carico dell’azienda. I calcolo della somma viene effettuato tenendo conto dell’ammortamento a rate del finanziamento.
Il secondo è la remunerazione, decisa sulla base degli accordi conclusi. Si tratta del pagamento degli interessi e di una componente minima che dipende sia dalle prestazioni dell’azienda sia alla tipologia di prestito.
Il terzo è la garanzia, ossia la modalità con cui l’impresa mira a rimborsare il credito ottenuto. A supporto di quelle tradizionali vi sono anche quelle personali di ognuno dei soci.
A Cosa Servono i Prestiti Partecipativi
Scopo primario dei prestiti partecipativi è garantire una gestione produttiva oculata, a fronte di carenza di capitali dell’imprenditore. Ecco perché vanno per la maggiore fra le start-up, visto che assicurano il necessario equilibrio finanziario.
Come Fare Richiesta di Prestito Partecipativo
Partendo dall’idea di fondo che ogni istituto di credito presenta modalità diverse per formulare la richiesta di un prestito partecipativo, i documenti da presentare sono in genere:
- il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio
- il bilancio degli ultimi due esercizi
- la lista degli affidamenti bancari
- il conto economico previsto a regime a seguito della definizione del programma di attività
- il pagamento dell’istruttoria
- la relazione sul programma di attività in serbo
Considerazioni Finali
In definitiva, i prestiti partecipativi potrebbero dimostrarsi il sistema di credito più adatto a riportare all’antico splendore le numerose piccole e medie imprese italiane e a supportare business sempre più innovativi delle start-up. Questo tuttavia pur non essendo un metodo di investimento privo di rischi.
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