Hai trovato sul tuo conto corrente la dicitura “Quota di rinnovo dal Seco” o simili e ti sei preoccupato che ti abbiano addebitato una spesa che non hai mai effettuato? Niente paura, non c’è da preoccuparsi. Infatti, attraverso quell’intestazione, la tua banca o istituto di credito, di cui possiedi una carta di pagamento, ti sta dicendo che sta prelevando dal tuo conto corrente il canone annuale di gestione, previsto dal contratto che hai sottoscritto. Niente truffe, niente frodi, nessun furto d’identità, solo normale amministrazione.
La dicitura può variare ed essere segnalata con una voce del tipo “Canone annuo”, “Spese di rinnovo” o simili. Se ti sembra strano, considera che molte carte di pagamento, siano esse prepagate, di debito o di credito, prevedono il pagamento di questo costo, che hai accettato in fase di sottoscrizione del contratto per ottenere la carta. Se non ricordi questo dettaglio o il costo non corrisponde a quanto pattuito, puoi sempre chiedere informazioni alla tua banca. È difficile, però, che la banca ti addebiti delle somme che non siano state esplicitate nel contratto.
Non è detto, però, che i costi di gestione della carta vadano pagati annualmente. In base alla carta che hai scelto, può darsi che il pagamento dei costi legati al possesso della carta possono essere dovuti ogni trimestre o semestre, a seconda del contratto.

Come evitare la quota di rinnovo dal Seco
Per evitare la quota di rinnovo dal Seco non esistono modi che possano farti smettere di pagare questo costo, se è previsto dal contratto. Infatti, se il costo è esplicitato ed è stato accettato in fase di sottoscrizione della carta, non si può fare molto per evitarlo. Per questo è sempre meglio leggere con attenzione il contratto e tutte le clausole, i costi e i limiti, per evitare che ci siano sorprese dovute a una lettura approssimativa delle condizioni contrattuali.
Un’alternativa, però esiste. Se possiedi una carta con una quota di rinnovo dal Seco e la giudichi troppo elevata o non vuoi pagarla affatto, non ti resta che rescindere il contratto con la banca e cercarne un’altra che ti permetta di avere una carta senza costi di gestione.
Attenzione, però, che l’atto di recesso non comporti ulteriori costi e verifica quali sono le modalità e le condizioni per effettuarlo. Puoi sempre chiedere alla tua banca se offrono condizioni più favorevoli per te, se esistono carte che possono essere sottoscritte con costi di mantenimento più bassi o nulli.
Se decidi di cambiare e vuoi cercare una nuova banca che non ti faccia pagare per nulla la quota di rinnovo dal Seco, puoi fare una selezione andando a cercare innanzitutto tra le banche online, che spesso, dovendo sostenere costi di gestione più bassi, non avendo filiali fisiche, possono offrirti condizioni più favorevoli e quindi costi più bassi.
Se, invece, hai la necessità di avere un riferimento fisico, quindi una banca tradizionale che disponga di sedi fisiche in cui recarti per effettuare le tue operazioni, documentati attraverso i loro siti, cercando le banche più vicine a te.
Ultimamente istituti tradizionali danno spesso vita a società finanziarie al loro interno, che offrono soluzioni convenienti per la gestione digitale del denaro. Quest’ultima può essere una valida alternativa, se non ti senti sicuro ad affidarti a società completamente online, ma che abbiano alle spalle una banca di cui ti fidi o di cui hai già avuto esperienza di affidabilità e sicurezza.
Considera che spesso una stessa banca o ente finanziario può proporre ai propri potenziali clienti varie opzioni, alcune più costose, altre meno. In genere un costo annuale più elevato corrisponde a limiti di spesa più alti. La banca, infatti, per permetterti di poter spendere di più e avere servizi aggiuntivi, richiede costi di mantenimento più alti. Quindi, se non hai grandi necessità di spesa oppure usi raramente la carta, ti potrà essere utile cercare le carte che presentano limitazioni maggiori, con possibilità di spesa e prelievi più bassi. Le condizioni d’uso sono più stringenti, ma se non hai necessità di grandi spese, può essere la scelta migliore.
La quota di rinnovo dal Seco, quindi, può sembrare un costo nascosto, non troppo pubblicizzato dalle banche, che spesso tendono a mettere in evidenza quali sono i costi nulli e i principali vantaggi, anche se, per esigenze di trasparenza e regolamenti, devono sempre indicare quali sono i costi di gestione, se presenti. Una lettura attenta delle condizioni rimane l’opzione migliore per essere consapevoli di quanto costa mantenere la propria carta, spendendo magari un po’ più di tempo confrontando le varie offerte, per poter risparmiare così in futuro.