“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40%” le recenti dichiarazioni del ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, sono arrivate come un fulmine a ciel sereno e com’è facile intuire hanno anche sollevato un vespaio di polemiche. Sicuramente nei giorni scorsi ne hai sentito parlare in tv o sui giornali, magari hai anche pensato o sperato si trattasse di una fake news, ma alla fine ti sei dovuto arrendere come tutti all’evidenza dei fatti. Ma perché un aumento tanto spropositato nel costo dell’energia elettrica? E soprattutto perché proprio ultimamente? Scopriamolo.
Perché aumenteranno le bollette nel 2021?
Allora, prima di tutto è bene chiarire un aspetto di fondamentale importanza: il recente rincaro sui costi dell’energia elettrica non riguarderanno solo l’Italia, ma buona parte dell’Eurozona. Mal comune mezzo gaudio potresti anche legittimamente pensare, in realtà ben poco di cui rallegrarsi soprattutto perché le previsioni riguardo il futuro non sembrano prospettare un cambiamento positivo all’orizzonte e tutto lascia presagire un lungo periodo di convivenza con questo scenario.
Sono di nuovo le parole del ministro Cingolani a fornire una motivazione di questi aumenti: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”. Ma cosa vuol dire questo? Vuol dire che si è verificato un incremento improvviso nel costo di approvvigionamento delle materie prime e di conseguenza aumentano anche i costi relativi all’emissione di anidride carbonica, i quali, come sicuramente saprai, sono sostenuti totalmente dalle singole aziende energetiche europee come sorta di compensazione per la CO2 rilasciata.
Capisci ora come lo scenario tracciato si basa su una reazione a catena con conseguenze, purtroppo, che si ripercuoteranno su ognuno di noi. Posto che l’aumento delle bollette sia il risultato di quello delle materie prime e dello smaltimento di CO2, potresti benissimo chiederti per quale motivo proprio in questo momento si è verificata una situazione simile. Forse l’anno scorso o fino a pochi mesi fa non c’erano le stesse difficoltà? Cosa è cambiato?
L’effetto Covid
Passata la fase dell’emergenza più critica, è ovvio come l’attività produttiva in generale abbia ripreso i ritmi abituali di sempre ed è proprio questa ripresa improvvisa ad aver causato un’impennata del fabbisogno energetico. Ora, come nelle più classiche reazioni di causa ed effetto, l’aumento del fabbisogno energetico ha provocato quello delle materie prime responsabili della produzione energetica stessa, specialmente quelle di petrolio e gas naturale.

In poche parole mancano materie prime? Sì e no, le materie prime ci sono, ma sono anche limitate e bisogna poi considerare i costi di trasporto che influiscono notevolmente e concorrono nell’aumentare il prezzo finale. Un esempio? Dalla primavera del 2020 sino a oggi risulta come il costo del petrolio sia aumentato del 200%, mentre quello del gas naturale ha subito un’impennata del 30% nei primi 3 mesi del 2021.
La situazione in Italia
Forse ti sorprenderà sapere che attualmente circa il 40% del fabbisogno energetico italiano è soddisfatto dal gas naturale. Ora, le fonti principali di questa materia prima si trovano per lo più in Russia e più limitatamente in Europa ed è in questa scarsa distribuzione geografica che si pone un ulteriore problema che poi contribuisce all’aumento generale dei costi secondo le dinamiche già descritte. Da una parte abbiamo la Russia che ha deciso di limitare fortemente la distribuzione del gas naturale nei mercati europei preferendo quelli asiatici, dall’altra i giacimenti presenti nel resto dell’Eurozona, per lo più nei Paesi Bassi e nel Mare del Nord, sono quasi in esaurimento.
Le contromisure in Italia
Gli aumenti che si verificheranno a partire presumibilmente dal 1 Ottobre sembrano ormai quasi certi, tuttavia il ministro si è espresso in tal senso: “Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”.
Le parole del ministro certamente sono volte a buttare acqua sul fuoco per spegnere tutte le polemiche di questi giorni, ma ai fini pratici sembra che la soluzione sia stata individuata nell’emanazione di speciali provvedimenti con cui si andranno a tagliare tutte le spese accessorie in bolletta, come quelle relative agli oneri di sistema che, come sicuramente saprai, incidono per il 10% sul costo finale.
E’ importante comunque capire che si tratterebbe di una soluzione temporanea e dagli effetti limitati, nel medio-lungo periodo l’unica provvedimento realmente efficace anche ai fini pratici sarà quello di istituzionalizzare e rapidizzare il più possibile la transizione ecologica su cui, almeno in Italia, sembriamo essere ancora indietro. Ovviamente i grandi cambiamenti incideranno sui governi di ogni singolo Paese, tuttavia anche il privato cittadino dovrà fare la propria parte.