Le Bande di Bollinger sono strumenti di analisi tecnica performanti e completi, volti ad individuare i massimi e minimi del mercato, per comprendere i movimenti di prezzo e le variazioni di volatilità così da investire aumentando costantemente il valore del proprio capitale.
A differenza dell’individuazione tradizionale dei trend, l’analisi tecnica effettuata con le bande costituisce uno strumento dinamico ed attivo. Dinamico perché sono costruite sul grafico in via automatica mediante l’attivazione dell’apposito indicatore, attivo perché l’indicatore si adatta tanto a livello grafico quanto alle condizioni che si presentano nel mercato.
Nella pratica questo strumento offre ai trader una più accurata consapevolezza dei mercati, permettendo di individuare e riconoscere con semplicità non solo i massimi e minimi ma anche livello di volatilità dei prezzi e il trend a lungo termine. Le Bande di Bollinger sono state create per individuare le migliori occasioni di trading sul mercato, sono riconosciute per la loro flessibilità dal momento che possono essere adattate ad un gran numero di mercati differenti.
Cosa Sono e A Cosa Servono
Le Bande di Bollinger sono indicatori creati per individuare direttamente nel grafico dei prezzi i segnali d’acquisto o di vendita. In sostanza quegli investimenti che abbiano un alto rapporto rendimento-rischio. Le bande possono essere sfruttate dal trader sia per la definizione del trend di fondo che della volatilità. Il trend viene definito dalla media mobile che fa da riferimento alle bande stesse. La volatilità, invece, è la condizione dei prezzi rispetto alla banda superiore ed inferiore.
Come Funzionano e Quando Si Usano
Le Bande superiori ed inferiori formano un range di prezzo che racchiude i movimenti del mercato con valori massimi e minimi. Tramite la loro curvatura è possibile intuire se il prezzo sale o scende, compresa la volatilità dell’asset. La misurazione dell’ampiezza del canale formato dalle bande determinerà una misura rispetto alla volatilità del titolo. Tale rappresentazione grafica facilita enormemente chi si appresta a valutare l’ampiezza della variazione di prezzo in quanto il riscontro è visivamente immediato.
Quando si verificano aumenti di volatilità le bande tendono a darne un adeguata rappresentazione allargandosi, mentre quando la volatilità diminuisce le bande si stringono dando un chiaro segnale operativo. Le Bande di Bollinger possono definirsi utili come supporti e resistenze se vengono evidenziate come aree ove possiamo individuare inversioni di trend.

La Formula per Calcolarle
Per calcolare le Bande di Bollinger si usa una media mobile a 20 giorni, a cui viene aggiunto o sottratto il valore della deviazione standard moltiplicata per 2. La media forma la linea intermedia, mentre quelle che si ottengono sono le due bande di confidenza. La banda superiore è ottenuta aggiungendo alla media mobile 2 volte la deviazione standard mentre la banda inferiore è calcolata sottraendo alla media mobile 2 volte la stessa deviazione.
La deviazione standard è lo scarto quadratico medio che vi è tra le quotazioni e la loro media.
Segnali di Vendita: gli Indicatori
Le Bande di Bollinger forniscono segnali di vendita quando il grafico del prezzo esce dalla banda superiore e successivamente vi rientra, in quanto si ha un’indicazione di conclusione di una fase di ipercomprato. Lo stesso discorso vale al contrario nel caso in cui il prezzo esca dalla banda inferiore per poi rientrarvi. Il segnale d’inversione di un trend in atto si presenta quando una delle bande (quella inferiore nel caso di trend rialzista) assume direzione opposta a quella del trend stesso; nel momento in cui questa ritornerà nella direzione precedente il movimento in considerazione starà per finire.
Un altro dato rilevabile dalle Bande di Bollinger è la tendenza principale del mercato. Possiamo individuare una tendenza rialzista in atto sul mercato quando il prezzo si mantiene all’interno del corridoio tra banda media mobile e quella superiore, al contrario ci troviamo davanti ad un trend in discesa quando il prezzo si mantiene a lungo tra la media mobile e la banda inferiore.
Il secondo indicatore derivato dalle bande di bollinger è la BandWidth. questo indicatore è utile soprattutto per identificare The Squeeze, ovvero quella situazione in cui la volatilità è scesa ad un livello talmente minimo da suggerire un imminente incremento. Un’utilità importante della BW è l’evidenziazione di forti movimenti direzionali, se questi avvengono in situazioni di schiacciamento dell’indice. Una rottura del trading range accompagnata da una netta espansione del bandwidth è spesso il segnale d’inizio di un trend destinato a durare.
I Limiti delle Bande di Bollinger
Le bande rendono una definizione relativa di massimi e minimi, in base a tale definizione si possono mettere in relazione l’azione dei prezzi con quella degli indicatori per ottenere precisi segnali d’acquisto o vendite. Gli indicatori più adatti per questo compito derivano dal momentum, dai volumi, dal sentiment, dall’open interest ed altri dati tipo intermarket. Le bande andrebbero quindi utilizzate insieme ad altri indicatori, i quali non devono basarsi sulle medesime regole costruttive.
Oltre a questo, un motivo per utilizzare altri indicatori per confermare i segnali delle bande di Bollinger è che il rimbalzo potrebbe avere luogo nel tempo e non necessariamente nello spazio. In tal caso, i prezzi tenderanno a muoversi in congestione dopo essere rientrati marginalmente all’interno della fascia di prezzi delimitata dalle bande di Bollinger.