Nell’ultimo periodo si è assistito a diversai dibattiti politici su temi che da anni generano discussioni e malcontento. Il governo Draghi sta finalmente portando a complimento alcune modifiche che riguardano temi fiscali particolarmente importanti, in particolare la revisione e il taglio delle aliquote IRPEF e IRAP. Lo scorso 25 novembre infatti, pare si sia trovata un’intesa su quella che dovrà essere la riduzione della pressione fiscale. Nello specifico, si è stabilità una nuova progressione delle aliquote IRPEF, che scenderebbero quindi da 5 a 4 sempre secondo criteri riferiti al reddito medio annuo. Stesso discorso per quanto riguarda la revisione dell’IRAP, con l’obbiettivo di eliminare le tasse sulle imprese in base alla forma giuridica e di stabilire una somma di reddito fissa al di sotto della quale scatta in automatico l’esenzione al pagamento dell’imposta.
Come Funziona la Nuova Progressione delle Aliquote IRPEF
Stando alle ultime novità sul tema fiscale, i discorsi politici sembrano essere finalmente concordi nel ridurre la pressione fiscale che da anni attanaglia gli italiani, revisionando alcune imposte in maniera piuttosto radicale. Nello specifico, secondo gli accordi in via di definizione l’IRPFEF non sarà più suddiviso in 5 fasce di reddito, bensì in 4. La nuova professione prevede quindi il 23% per reddito di 15 mila euro, il 25% per reddito fino a 28 mila euro, il 35% su 50 mila euro e il 43% sui tutti gli altri redditi annui che superano la somma della soglia precedente.
Il taglio delle aliquote da 5 a 4 favorisce così non solo i redditi superiori alla soglia più elevata, ma anche quelli al di sotto della prima fascia, ovvero coloro che avrebbero diritto all’esenzione. Inoltre, è in programma anche una riqualifica delle detrazioni, così da avvantaggiare in particolare i redditi medi annuali che superano i 50 mila euro, riducendo in maniera considerevole la pressione fiscale. Per portare a compimento tale riforma dovrebbero essere necessari ben 7 miliardi di euro sugli 8 totali stanziati per il disegno legge di bilancio volto proprio alla riforma fiscale. Attraverso questa novità in linea generale gli italiani potranno risparmiare, rispetto alle attuali spese per le imposte, circa 800 euro l’anno.

Revisione dell’IRAP
Mentre per il taglio dell’IRPEF i discorsi sembrano più che avviati, con una maggiore concretezza sia dal punto di vista dei propositi che del possibile esito, per quanto riguarda l’IRAP il dibattito politico è ancora in via di definizione. L’obiettivo, anche nel caso di questa imposta, è comunque quello di modificare le caratteristiche che prevedono il passaggio di soglia e lo scattare dell’esenzione fiscale.
Nel merito della discussione per la revisione, l’obbiettivo è quello di mettere in atto una modifica di tipo verticale, ovvero che prenda in considerazione un criterio di imposta che tiene conto sia delle persone fisiche, dei lavoratori autonomi e delle ditte individuali, considerando in alcune casistiche anche le start-up. Dal punto di vista della spesa politica, per ultimare anche questa riforma fiscale dovrebbero essere necessari circa 2 miliardi di euro. Per ora però, a differenza dei discorsi ampiamente avviati per la revisione dell’IRPEF, i ragionamenti politici sono ancora in corso d’opera per cui le eventuali modifiche e i rispettivi tagli sono ancora prettamente ipotetici. L’idea più probabile, per il momento, a detta del responsabile economico del PD Misano, sarebbe quella di escludere dal pagamento unicamente le persone fisiche.
I Benefici Derivanti dal Taglio delle Aliquote IRPEF
Come spiegato precedentemente, il taglio delle aliquote IRPEF dovrebbe prevedere il passaggio progressivo da 5 a 4 fasce di reddito, riducendo quindi la spesa annua a vantaggio di tutti i ceti sociali indipendentemente dall’importo del reddito annuo. In particolare, si stima che le spese annuali per le imposte arriverebbero a ridursi di circa 800 euro, con un vantaggio concreto che si concentra maggiormente sulla terza fascia di reddito, tendenzialmente maggiormente penalizzata dal pagamento delle aliquote. Chiaramente i vantaggi che ne scaturiscono saranno percepibili anche dal ceto medio, così come dai pensionati e dai dipendenti pubblici e privati.