Il Decreto Legge n.104 del 14 agosto 2020 ha introdotto nel nostro Ordinamento una serie di misure finalizzate al sostegno e al rilancio dell’economia: tra queste vi è la creazione di un fondo finalizzato a migliorare la formazione professionale dei casalinghi e delle casalinghe, ovvero di tutti quei lavoratori che svolgono mansioni esclusivamente in ambito domestico.
Cos’è il Bonus Casalinghe
Il bonus casalinghe, da non confondere assolutamente con l’assegno sociale INPS per i lavoratori domestici, è un contributo di carattere economico che non consiste nella elargizione di una somma di denaro a fondo perduto, bensì in un incentivo per la partecipazione a corsi di formazione professionale finanziati interamente dal Ministero delle Pari Opportunità. In pratica si tratta di un incentivo destinato ad enti di formazione, pubblici e privati, e finalizzato alla creazione di corsi, soprattutto in campo informatico e digitale, destinati a formare coloro che attualmente svolgono la professione di casalingo e casalinga. Questi ultimi potranno così partecipare a corsi di formazione gratuiti per acquisire competenze utili a facilitare un eventuale inserimento nel mondo del lavoro.
Talvolta però, con bonus casalinghe, si fa riferimento anche alla pensione sociale erogata dall’INPS a quei lavoratori, di età superiore ai 67 anni e sotto una certa soglia di reddito, che si sono sempre occupati di lavori domestici in casa propria. Questa però, più che un bonus, è una vera e propria prestazione pensionistica destinata a coloro che, avendo sempre lavorato in ambito domestico, non hanno mai versato contributi e che quindi non hanno maturato i requisiti per la pensione minima.
Come Funziona
Come anticipato, la legge ha istituito un fondo, con una dotazione di 3 milioni di euro annui, indirizzato ad enti di formazione pubblici e privati, associazioni, organizzazioni o cooperative sociali i quali, per accedervi, dovranno fare domanda di adesione. Una volta ottenuto il finanziamento dovranno dare vita alla creazione di corsi di formazione, prevalentemente in ambito informatico, destinati appunto ai lavoratori domestici.
Il termine per la presentazione delle domanda è scaduto lo scorso 31 marzo, adesso la commissione del governo sta analizzando e valutando le proposte progettuali e presto stilerà una graduatoria con i soggetti ammessi al finanziamento, i quali potranno così organizzare i corsi per gli aderenti.
I corsi saranno fruibili in modalità telematica, tramite webinar di massimo 3 ore per singola materia trattata, e si svolgono su un periodo di 12 mesi. Non c’è un vero e proprio obbligo di frequenza, perché si possono frequentare le lezioni anche tramite le registrazioni, ma è prevista una valutazione finale.
Le materie dei corsi sono varie ma comunque si resta sempre in ambito digitale e informatico. È previsto l’insegnamento delle basi di funzionamento dei moderni dispositivi software e hardware, delle nozioni utili per creare di contenuti digitali (utilizzo dei programmi di scrittura, fogli di calcolo, programmi audio etc) e per usufruire dei servizi digitali al cittadino, fino ad arrivare alla sicurezza informatica e alle prescrizioni sull’utilizzo prudente e sicuro dei propri dispositivi. Non saranno tralasciate materie importanti come privacy, diritti di autore, l’importanza nel riconoscere le fake news, il tema della ricerca intelligente su internet, la risoluzione dei problemi dei dispositivi hardware (esempio come riavviare il computer, installare o disinstallare un programma, verificare la connessione internet etc).

A Chi Spetta il Bonus Casalinga? Requisiti Necessari
Il D.L. 104 del 2020 è piuttosto chiaro sul punto. Il bonus è destinato esclusivamente a tutti coloro che svolgono attività in campo domestico (in primis alle donne) senza alcun vincolo di subordinazione, a titolo gratuito e finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico purché iscritti all’assicurazione obbligatoria INAIL per gli infortuni domestici ex art. 7 L. n. 493 del 1999.
Come Fare Richiesta
Le casalinghe e i casalinghi potranno rivolgersi direttamente agli enti che organizzano i corsi una volta che questi ultimi saranno resi noti. Ad oggi non è stata ancora definita una graduatoria così come non è stato reso noto un vero e proprio programma dettagliato dei corsi.
Il Bonus Casalinghe INPS
Come accennato sopra spesso, quando si parla di bonus casalinghe, si fa riferimento anche al contributo economico che, da quest’anno, L’INPS eroga a quei lavoratori che, essendosi occupati tutta la vita dei propri cari o delle faccende domestiche, non hanno mai avuto versato contributi quali lavoratori autonomi o subordinati e quindi non possono accedere alla pensione minima.
Si tratta di un assegno sociale che può raggiungere anche la cifra massima di 468,10 euro ed è destinato alle persone con più di 67 anni, sia cittadini italiani che comunitari con iscrizione all’anagrafe del comune di residenza e, in via eccezionale, ai cittadini extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno CE di lungo periodo. Per il lavoratore che non è coniugato il tetto massimo di reddito personale annuo per poter accedere al bonus è pari ad € 6.085,30 euro. Se invece il lavoratore è coniugato il limite di reddito si innalza a 12.170,60 euro. L’eventuale contributo sarà erogato su un totale di 13 mensilità.
La richiesta può essere fatta tramite il sito Inps all’interno del portale servizi per il cittadino (in questo caso però è fondamentale essere in possesso del PIN dispositivo per l’accesso ai servizi telematici, dello SPID di 2° livello e della carta d’identità elettronica Cie), tramite call-center (chiamando i numeri 803.164 da fisso o 06.164.164 da cellulare) oppure rivolgendosi ad un qualsiasi patronato o ad un intermediario INPS. Dal momento della richiesta, il contributo verrà versato il mese successivo.
Considerazioni Finali
Oggi esistono diversi incentivi per le casalinghe e i casalinghi, dobbiamo fare attenzione a distinguere semplici incentivi, come quelli finalizzati alla partecipazione gratuita a corsi di formazione, dai veri e propri contributi economici in denaro, come il citato assegno mensile INPS. Esiste infine, dal 1997, un fondo previdenziale INPS facoltativo a cui si possono scrivere i lavoratori, sia uomini che donne, impegnati esclusivamente in attività di cura della famiglia e della casa.
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