L’articolo 29-bis del decreto legge n.104 del 2020 sancisce la possibilità da parte del cittadino di vedersi detratti i soldi usati per avere accesso a servizi termali accreditati; per verificare ciò, basta che visitiate i siti del Ministero e di Invitalia.
Questo bonus è entrato in vigore a partire dal mese di luglio dell’anno corrente (2021) e permette, quindi, di poter beneficiare di un assegno che vada a ricoprire al 100% il costo speso all’interno delle strutture termali, anche se la spesa non deve superare i duecento euro, altrimenti è il cittadino stesso a dover pagare l’eccedenza totale.
Le strutture termali in cui richiedere dei servizi, che successivamente verranno rimborsati, sono tutte quelle che non sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale o di altri enti pubblici che, in quanto tale, costituiscono già una fonte di beneficio per il singolo cittadino, anche se in quel caso quest’ultimo potrà beneficiare di eventuali detrazioni fiscali relative ai casi specifici in oggetto.
Chi ne può beneficiare e come usarlo
Ogni cittadino italiano che abbia superato i diciotto anni può accedere una sola volta al bonus terme 2021 e per rimanere aggiornati sull’apertura e la chiusura di questi assegni basta consultare periodicamente il sito del Ministero.
Questo sconto del cittadino, in ogni caso, non è da considerare come denaro facente parte del suo reddito, quindi non può contribuire ai dati ISEE; quest’ultimo indicatore della situazione economica, comunque, non è rilevante ai fini della richiesta di domanda a questo bonus.
Dato che il bonus terme 2021 non ha il valore di denaro contante, allora non è neanche possibile trattarlo come tale, ossia non è possibile cederlo a terzi o avere in cambio del denaro o altri beni materiali.

Come funziona e come richiederlo
Per questo bonus sono stati stanziati dei fondi totali pari a 53 milioni di euro e prevedono che venga erogato fino all’esaurimento di questo denaro pubblico. Questo incentivo ricopre totalmente le spese dell’individuo fino a duecento euro che, successivamente, verranno restituiti. Per farne domanda, basta semplicemente prenotare ad una struttura in lista tra quelle autorizzate e presenti sui siti del Ministero e di Invitalia.
Una volta aver usufruito sei servizi e aver pagato, sarà premura della struttura termale stessa di verificare che la prenotazione del cittadino singolo sia unica e che sia stato effettivamente lui ad usufruirne. Solo dopo aver verificato ciò, il centro che ha offerto il servizio deve seguire tutta una procedura relativa ad una documentazione rilasciata da Invitalia e che riguarda la prenotazione del singolo individuo e dei servizi di cui ha usufruito, dato che, si ricorda, non rientrano nel bonus tutti quelli che corrispondono a trattamenti di cui l’utente già può beneficiare grazie ai soldi statali stanziati. Una volta che tutti questi requisiti sono stati rispettati, allora la struttura termale potrà procedere con la conferma, ad esempio via e-mail, della buona riuscita da parte del richiedente di poter beneficiare del bonus.
A quel punto, lo Stato rilascerà un assegno di cui il beneficiario potrà usufruire entro una specifica data di scadenza, tenendo conto che questa è di sessanta giorni.
Nel caso in cui non venga utilizzato, allora il denaro messo a disposizione del cittadino italiano tornerà automaticamente nel fondo, in modo che altri ne possano usufruire.
Ovviamente, è richiesta ai centri anche l’erogazione della fattura che attesti l’usufrutto da parte di colui o colei che ha prenotato. Si ricorda, oltretutto che, attualmente, ai servizi di questo genere si può accedere solo mediante la certificazione verde, tranne nel caso di coloro che necessitano di servizi volti a specifici trattamenti per delle cure terapeutiche. Nonostante il Ministero abbia deciso di dare il via a luglio a questo incentivo, quest’ultimo entrerà in vigore a partire dal mese di ottobre.
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