Partita Iva: Come Accedere agli Aiuti a Fondo Perduto

Dopo anni di promesse, rinvii e inviti alla solidarietà, le partite IVA italiane si apprestano a ricevere un aiuto statale, sotto forma di contributo a fondo perduto, dal valore di 4,4 miliardi di euro stanziato dal Governo. La misura, che a prima vista sembra ben fatta, permette a tutti i beneficiari – al rispetto di alcuni requisiti sviscerati più avanti – di accedervi in base ai bilanci e alla dichiarazione dei redditi, e non solo in base all’importo del fatturato, in calo rispetto all’anno precedente.

Il contributo, detto a fondo perduto perequativo, sarà attivato nei prossimi giorni, quando l’Agenzia delle Entrate predisporrà l’apposita area dei suoi canali telematici per richiederlo. Molto importante sottolineare come, una volta aperto il canale, è necessario sbrigarsi a richiedere la propria quota in quanto questi contributi pari a 4,4 miliardi di euro potranno essere richiesti solamente in 30 giorni, poiché tali risorse economiche, come previsto dal decreto Sostegni bis, devono essere esaurite entro la fine dell’anno.

Come Funziona il Contributo

A dare attuazione alla legge rimasta fino ad oggi ferma è il decreto del Ministro dell’Economia e Finanze, che ha potuto apporre il suo sigillo solamente nel fine settimana passato, per via dei vincoli derivanti alla necessaria e preventiva approvazione della Commissione Europea, cosa che è successa appunto una settimana fa. Il Ministro Daniele Franco ha innanzitutto chiarito che il limite del contributo non potrà in ogni caso superare i 150 mila euro per ogni partita IVA e che sarà scaglionato caso per caso, con limiti e massimali, a seconda di determinate casistiche esplicate successivamente.

Regola di accesso generale è quello per cui la partita IVA che richiede il contributo a fondo perduto di 4,4 miliardi di euro deve avere registrato almeno il 30% di calo degli utili nel 2020, ovvero aumento delle perdite al netto dei guadagni nel corso del 2019. Se questi due requisiti sono soddisfatti allora entrano in gioco ulteriori fattori di cui tenere conto.

Partita IVA
Partita Iva: Come Accedere agli Aiuti a Fondo Perduto

Importo e imiti: Come si Calcola

Chiarito dunque dal Ministro in persona che il limite di contributo per partita IVA non può superare i 150 mila euro, per calcolare l’importo e i limiti del contributo a fondo perduto di 4,4 milioni il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stilato una pratica lista, facente capo ad un sistema a scaglioni, con cui è possibile calcolare in maniera preventiva l’effettiva quota del contributo spettante al richiedente.

Per il calcolo dell’importo erogabile, oltre al rispetto del calo degli utili o il 30% in meno dei ricavi, devono essere tenuti in conto anche i sussidi ricevuti nel corso degli anni con gli altri decreti di aiuto. In tal senso, infatti, il testo del Decreto prevede che non è spettante il contributo se quelli già riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate sono pari o superiori alla differenza de RED dell’imposta 2020 e 2019. Inoltre, per poter richiedere il contributo ogni aziende deve aver presentato la dichiarazione dei redditi del 2020 almeno entro il 30 settembre dell’anno scorso.

Requisiti

Oltre ai requisiti essenziali esplicati precedentemente gli scaglioni da rispettare per poter ottenere il contributo devono essere riportati nelle dichiarazioni dell’anno di imposta 2019. In linea generale, l’ammontare del contributo a fondo perduto è del 30% per le imprese che hanno ricavi o compensi, calcolati secondo il sistema esplicato, fino a 100 mila euro. 

Il 20% spetta invece per chi si trova fra i 100 mila e i 400 mila, mentre il 15% per chi non arriva a superare il milione di euro. Sopra questo tetto, la percentuale scende fra il 10% e il 5%, a seconda che le partite IVA in questioni superino o meno i 5 milioni di euro, con un tetto massimo a 10 milioni: oltre questa somma, infatti, nessuna impresa o partita IVA può richiedere il contributo a fondo perduto perequativo.

Come Fare Richiesta

Per fare richiesta è necessario possedere la dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento e rispettare le procedure previste dal portale dell’Agenzia delle Entrate, non ancora aperto definitivamente. È bene notare che in questo senso, è fondamentale avere tutti i documenti in regola all’apertura della piattaforma stessa, regolarizzando di conseguenza le proprie posizioni in quanto la possibilità offerta alle imprese è in 30 giorni dal momento dell’apertura e comunque non oltre la fine dell’anno 2021.

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