Bonus Nido 2022: Quando Richiederlo e Come Fare Domanda

Sebbene dal mese di marzo 2022 tutti gli incentivi economici a sostegno dell’infanzia verranno convogliati in un unico contributo che prende il nome di assegno unico, ciò non vale per il Bonus Asilo Nido. Questo bonus costituisce un sostegno a tutte le famiglie nel supportare le spese delle rette degli asili nido, tanto che la struttura sia pubblica quanto che sia privata. Inoltre, l’assegno può essere corrisposto anche per tutti i bambini, di età non superiore ai tre anni, affetti da particolari malattie croniche. Entriamo nel merito di questo provvedimento e cerchiamo di capire come funziona e come fare domanda.

Le Novità sul Bonus Nido

Vediamo prima, in modo abbastanza schematico, quali sono le novità che riguardano questo bonus. Si potrà autocertificare l’importo di cui si richiede il rimborso direttamente nel momento in cui si allega la fattura. Nell’importo mensile, peraltro, dovrà essere indicato il bollo, la retta relativa a una mensilità e il buono mensa. Mentre dovranno rimanere fuori l’iscrizione, il pre e post nido, nonché l’IVA (fanno eccezione tutti le strutture gestite da cooperative sociali).

Novità importante è la funzionalità “allegazione fattura”, resa accessibile anche da mobile. Importante è sapere che i soggetti beneficiari del 2021 potranno richiedere domande precompilate e che, infine, l’intestatario dell’Iban, da inserire sulla richiesta, dovrà essere anche il richiedente.

Requisiti di Accesso al Bonus

Il bonus può essere richiesto da tutti gli individui di cittadinanza italiana ed europea, da tutti i cittadini extra europei in possesso di un regolare permesso di soggiorno di lungo periodo, oppure che abbiano un permesso per motivi di lavoro di almeno la durata di sei mesi. Unica condizione è che siano residenti in Italia. Non solo il genitore naturale, ma anche quello adottivo o affidatario ha il titolo per richiedere il bonus: unico vincolo è che il soggetto richiedente sia colui che sostiene il pagamento della retta.

Bonus Nido 2022
Bonus Nido 2022

Come e Quando Presentare la Domanda

Abbiamo già fatto cenno al fatto che per i beneficiari del 2021 c’è la possibilità di richiedere un modulo precompilato. Per tutti gli altri, invece, rimangono disponibili i canali canonici quali i patronati e il sito Web dell’INPS (accendendo con credenziali SPID, PIN, CIE e CNS).

Il tempo previsto per presentare la domanda va da fine febbraio al 31 dicembre 2022, con la fattura da allegare entro e non oltre il primo aprile del 2023. I dati da inserire sono i seguenti:

  • nome del richiedente, che è anche colui o colei che sosterrà il pagamento
  • denominazione fiscale e partita IVA dell’asilo nido
  • codice fiscale del minore iscritto
  • mese di riferimento
  • estremi o quietanza del pagamento

Inoltre, potrebbe essere opportuno sapere che per ciò che concerne gli affidi preadottivi nazionali e internazionali il Tribunale o l’Ente Comunale, in caso ci sia una situazione particolare che lo richiede, può emettere un codice fiscale temporaneo.

Durante la compilazione della domanda bisogna prestare la dovuta attenzione, al fine di non lasciare qualche sezione vuota. Per esempio, è da indicare se la struttura per l’infanzia e pubblica o privata e, nell’ipotesi sia privata, inserire gli estremi dell’atto autorizzativo comunale. Bisogna poi anche selezionare i mesi di frequenza (fino a un massimo di 11). Non è altresì possibile prenotare le mensilità comprese tra settembre a dicembre, se il minore compie gli anni in un giorno compreso all’interno di quel periodo di tempo.

Quanto è stato appena detto trova eccezione per tutte le situazioni in cui il minore non possa abbandonare la propria abitazione, ossia in seguito al riconoscimento di una patologia cronica da parte del proprio pediatra, oppure per un obbligo di convivenza tra i bambino e il soggetto richiedente.

Decadenza del Beneficio

Il bonus potrebbe però anche decadere, determinando così l’impossibilità di giovarsi delle agevolazioni. I motivi di un potenziale decadimento sono: la perdita della cittadinanza; il decesso del soggetto richiedente; la decadenza dell’esercizio della responsabilità genitoriale; l’affidamento del minore a un genitore che non ha prestato la domanda; l’affidamento del figlio a terzi. Non manca, in ogni caso, la possibilità di trovare una soluzione che consenta, con un subentro, il rilascio del bonus. L’importante è che venga fatto non oltre 90 giorni dalla decadenza della domanda.

Entità e Erogazione del Rimborso

Sono tre i range economici che stabiliscono l’entità del rimborso:

  • il primo è di 3.000 euro annui con un ISEE fino a 25.000 euro
  • il secondo è di 2.500 euro con ISEE compreso tra 25.000 e 40.000 euro
  • infine il terzo è di 1.500 euro per ISEE superiori a 40.000 euro o non validi

Accertate queste condizioni preliminari, il bonus è così erogato mensilmente, pur non essendo cumulabile con altre detrazioni fiscali. L’erogazione del sostegno può avvenire tramite bonifico bancario, accredito su conto corrente, su libretto postale, carta prepagata o su Iban di una banca extra Italia ma appartenente all’area SEPA.

La fattura può, poi, essere allega dal sito dell’INPS o direttamente dalla sua App mobile, entrambe piattaforme dalla quali è anche possibile consultare tutti i pagamenti effettuati divisi per date. A testimonianza di quanto lo Stato e l’INPS credano in sovvenzioni di questo tipo, chiamiamo i numeri a parlare: dal 2017, in forma sempre crescente, il numero di domande presentate e validate sono state quasi un milione e mezzo.

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