Le conseguenze della pandemia sono molto più ampie di quanto le stime ufficiali rilevino. Numerosissime persone si trovano infatti a dover fare i conti con disturbi della sfera psicologica che, pur non traducendosi sempre concretamente in una patologia psichiatrica clinicamente diagnosticabile, impediscono di vivere serenamente e, spesso, anche di svolgere le più semplici attività quotidiane. Da tali disagi non sono esenti nemmeno giovani e giovanissimi, che, anzi, si trovano spesso a dover fare i conti con le conseguenze dei ripetuti lockdown e della DAD.
Per supportare chi necessiti di trattamenti psicologici ma non sia nelle condizioni di sostenerli economicamente, lo Stato ha istituito il Bonus Psicologo, facente parte del Decreto Milleproroghe. Si è infatti riscontrato che molte persone vorrebbero sottoporsi a terapie per la salute mentale, ma dovrebbero rivolgersi a strutture private a proprie spese. È ancora infatti troppo esiguo il numero di professionisti operanti nelle ASL.
L’Allarme Lanciato dall’Ordine degli Psicologi
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha denunciato che gli effetti negativi della pandemia sono rilevabili in termini di ansia, depressione e stress in diverse fasce di popolazione, principalmente i giovani under 18, gli anziani e alcune categorie professionali sottoposte a pressioni insopportabilmente gravose, come il personale sanitario.
Secondo stime statistiche, soffre di depressione e attacchi di ansia un adolescente su quattro, e molte persone patiscono uno stato costante di disagio determinato da condizioni protratte troppo a lungo, come la DAD, lo smart working, i ripetuti lockdown e, per chi si è ammalato, il long Covid. Dopo il Covid, la salute mentale costituisce la nuova emergenza sanitaria che il Paese si trova a dover affrontare.
Malgrado un quadro complessivo piuttosto allarmante, gli stanziamenti per la salute mentale in Italia ammontavano però fino ad ora ad una media di appena 3,1 miliardi complessivi. Un’inezia in proporzione alla spesa sanitaria globale: proprio per arginare tale problematica, si è pensato di istituire una particolare agevolazione, il Bonus Psicologico 2022.

Bonus Psicologo: Cos’è e Come Funziona
Il Bonus Psicologo, promosso dal Ministro della Salute Roberto Speranza, è il primo segnale concreto di novità in questa direzione. È un emendamento all’interno del decreto Milleproroghe, e consiste tecnicamente in una ventina di milioni di euro, divisi in due spezzoni: metà circa stanziati a beneficio di Asl e consultori e destinati al potenziamento del servizio pubblico di assistenza psichiatrica, la restante metà versata invece ai privati cittadini che ne facciano richiesta e vengano designati come aventi diritto in base al loro ISEE.
Requisiti per Ottenerlo e Come Richiederlo
Il Bonus Psicologico consiste concretamente in un aiuto economico erogato dallo Stato ai propri cittadini che lamentino una qualsiasi tipologia di disagio o malessere mentale, sia che tale problematica derivi dalle svariate situazioni strettamente legate alle misure restrittive adottate per combattere la pandemia (lockdown, dad, smart working, cassa integrazione, perdita del lavoro …) sia da condizioni personali del soggetto. Non è stato posto alcun limite di età.
Per quanto riguarda la cifra complessiva a cui tale sussidio ammonta, il governo ha fissato una quota individuale di 600 euro massimi, corrispondenti in pratica ad un pacchetto di sedute variabile in numero da 6 a 10 circa, da effettuare presso uno specialista regolarmente iscritto all’albo degli psicoterapeuti.
Tale contributo non verrà però versato direttamente sul conto corrente del cittadino: si tratterà invece di un voucher erogato dal medico di base. Possono usufruire di questo sussidio i cittadini il cui ISEE non superi il tetto di 50.000 euro: si dovrebbe così raggiungere una buona fetta di popolazione, andando quindi a favorire gli appartenenti alle fasce economicamente più svantaggiate.
Gli Obiettivi del Bonus
Si tratta di una misura che ha come obiettivo primario quello di garantire la tutela della salute mentale alla più ampia parte possibile della popolazione che ne senta il bisogno. Infatti, fino ad ora, malgrado una crescita costantemente in aumento della domanda di assistenza psicologica, la risposta a tale necessità è sempre stata in stragrande maggioranza privata, e quindi economicamente a carico diretto di chi desiderasse intraprendere questo tipo di terapie. Ciò significava concretamente che molte persone dovevano interrompere i trattamenti per ragioni finanziarie, e spesso non si trovavano nemmeno nelle condizioni di poterli cominciare al momento opportuno.
Il Bonus Psicologo segna davvero un momento di svolta nella storia della sanità pubblica italiana: infatti, fino a questo momento, il nostro governo ha sempre fatto davvero poco per promuovere le terapie legate alla salute mentale ed agevolare le persone che ne avvertissero la necessità a beneficiarne. Tale modo di procedere ha così condotto l’Italia ad essere sempre stata il fanalino di coda tra i Paesi d’Europa per quanto riguarda l’attenzione rivolta al benessere psicologico dei propri cittadini.