Pannelli Solari e Fotovoltaici: la Legge per l’Installazione Senza Autorizzazione

È del 21 aprile la notizia del via libera del Senato alla legge di conversione del decreto Bollette (Dl 17/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dei 1 marzo 2022). Il provvedimento è stato voluto dal Governo per far fronte al caro energia, settore oggi funestato dalle conseguenze della crisi ucraina. Basta uno sguardo all’ultima bolletta per capire che negli ultimi mesi molto è cambiato. E se il riflesso dei grandi eventi internazionali pesa sul bilancio domestico, non se la passa meglio il mondo dell’impresa, dove gli imponenti consumi di gas hanno assunto costi che non è azzardato definire folli.

È alle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, dunque, e alle cosiddette aziende energivore di recente balzate, loro malgrado, agli onori della cronaca, che l’esecutivo ha inteso tendere una mano con il nuovo pacchetto di misure. Ma viene da molto più lontano la strategia che lo ispira; e apre un nuovo orizzonte alla transizione ecologica, tema la cui urgenza precede, e non di poco, lo scoppio della guerra.

Porre Fine alla Dipendenza Energetica

La filosofia che soggiace al provvedimento è riassumibile in due parole: autosufficienza e semplificazione. Il primo di questi principi rientra nel novero delle grandi imprese e rappresenta un punto dolente per il nostro Paese. L’Italia è la patria delle soprintendenze, gigantesche macchine burocratiche avare di autorizzazioni (e dai tempi geologici) e dei comitati ‘No tutto’: no Tap, no trivelle, no pale eoliche e chi più ne ha più ne metta.

Ci è voluto un evento drammatico come la più grande crisi dal dopoguerra per mostrare agli italiani com’è fragile una politica di approvvigionamento improntata alla dipendenza, e quanto cara può costare. Di contro questa crisi ci insegna che muoversi sulla strada dell’autonomia energetica rappresenta un’opportunità in termini di stabilità, può rendere meno fosche le nostre prospettive e più libere le nostre scelte. Una lezione di lungimiranza che non è stata certo a buon mercato, ma che forse può contribuire a ‘guarire’ l’atavica miopia delle istituzioni.

Parola d’Ordine: Semplificazione

È proprio attraverso una decisa semplificazione degli iter burocratici che il governo intende perseguire l’obiettivo di una accresciuta indipendenza. Con un occhio sempre vigile alla tutela dell’ambiente e alla salvaguardia del pianeta: via libera, dunque, alle tecnologie più nuove e pulite. Sperando che questa forzata accelerata all’era del Green Deal europeo sia propizia anche alle nostre tasche.

È infatti sul duplice binario del risparmio – col calmieramento dei prezzi dell’energia – e del rinnovamento in chiave green e sostenibile del comparto energetico del nostro Paese – con gli incentivi che vedremo alla produzione tramite fonti rinnovabili – che si muove l’iniziativa dell’esecutivo.

Incentivi e Disincentivi: il Decreto in Sintesi

Il decreto disincentiva il ricorso alle pratiche più onerose e inquinanti, come l’uso spregiudicato dell’aria condizionata (stabilendo dei tetti massimi alle temperature consentite, regola che al momento interessa solo gli edifici pubblici) e semplificando, di contro, l’installazione e il potenziamento di impianti di nuova generazione (in primis eolico e fotovoltaico). Le nuove regole riguardano utenze industriali e domestiche e pare siano destinate, di fatto, a rivoluzionare gli assetti produttivi del Paese in materia di energia.

Come vedremo più avanti, diminuiscono i vincoli paesaggistici, aumentando, di conseguenza, le aree idonee all’edificazione degli impianti. Risulta notevolmente snellita anche la procedura burocratica necessaria ad avviare i lavori, vengono stralciati passaggi come autorizzazioni e atti amministrativi e tutto si fa online.

Pannelli solari e fotovoltaici
Pannelli Solari e Fotovoltaici: la Legge per l’Installazione Senza Autorizzazione

Cosa Cambia per l’Installazione di Pannelli Solari e Fotovoltaici

In particolare, l’articolo 9 (Semplificazioni per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili) del decreto stabilisce che l’installazione dei pannelli solari (purché la potenza complessiva dell’impianto non superi i 200 Kw di potenza) sia di fatto equiparata a un intervento di manutenzione ordinaria.

Questa misura ha importantissime implicazioni pratiche, la prima delle quali è un notevole snellimento dell’iter burocratico finora necessario per ottenere i permessi: sarà sufficiente scaricare dal sito del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) o da quello del Ministero dello Sviluppo Economico un modello unico semplificato, da compilare e spedire ai rispettivi enti a inizio e fine lavori. E questa non è l’unica novità in materia di energia solare: viene infatti modificata e ampliata la definizione di “aree idonee” all’installazione degli impianti, provvedimento questo che erode, di fatto, l’estensione dei territori soggetti a vincoli paesaggistici di varia natura.

Per quelle che da oggi in poi rientrano nel novero delle aree idonee sarà possibile ottenere l’autorizzazione per l’impianto (purché non superi il Mw di potenza) in un solo giorno, subordinata alla sola presentazione di una Dichiarazione di inizio lavori asseverata (Dila). In pratica, non pecca di ottimismo chi parla di liberalizzazione.

I Pannelli sul Tetto: Via Libera all’Autoconsumo

Un’altra modifica introdotta dal pacchetto, e significativa soprattutto per quanto riguarda le utenze domestiche e i regimi di autoproduzione, prevede la possibilità di installare l’impianto di produzione fino a 10 km di distanza dall’unità di consumo; in pratica, non occorre più che le due unità siano adiacenti, ma basterà che siano opportunamente collegate.

E ancora non è tutto: il Gse incentiva ulteriormente l’autoconsumo modificando i parametri d’accesso ai contributi per l’installazione di pannelli solari sul tetto (ora possibile anche per alcuni edifici dei centri storici). In particolare in caso di installazione in condominio, dove si potrà dar vita a un gruppo di consumo (basta essere in due!) il quale, oltre a beneficiare della produzione dei propri pannelli, sarà anche autorizzato a vendere il surplus di energia. 

Non Solo Uso Domestico: uno Sguardo Generale

Ci siamo finora soffermati sull’ambito delle utenze domestiche, provando a fare un po’ di chiarezza sui cambiamenti che il Decreto Bollette sarà in grado di produrre nella vita di ciascuno di noi. Ma va da sé che il pacchetto di misure appena varato interviene su una scala assai più ampia. Vediamo perciò in estrema sintesi come si è pensato di facilitare una più ampia diffusione delle tecnologie verdi su tutto il territorio tenendo conto che la ratio è sempre quella: snellire, sfoltire, semplificare.

Andiamo per grandi categorie di potenza: per impianti fino a 1 MW occorrerà solo la già citata Dila; la PAS (Procedura Abilitativa Semplificata) si applicherà invece agli impianti di potenza compresa tra 1 e 10 MW nelle aree classificate idonee, ma fino a 20 MW nelle aree a destinazione industriale, produttiva, commerciale, discariche o cave e infine agli impianti agrivoltaici purché non distino più di 3 km da tali aree; solo qualora la potenza dell’impianto ecceda i 10 MW, nelle aree idonee si applicherà la Procedura di Autorizzazione Unica. 

Cambiano le regole anche per la famigerata VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale): la soglia oltre la quale sarà richiesta sale da 1 a 20 MW. Un ultimissimo cenno va fatto all’inclusione nel novero delle aree idonee di siti e impianti nella disponibilità dei gestori autostradali e delle Ferrovie, nonché di aree adiacenti alla rete autostradale.

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