Dopo aver introdotto il Reddito di Cittadinanza e anche quello di Emergenza, anche il Reddito di Libertà viene inserito in questo ambito e atro non è che quell’incentivo di € 400 mensili per 12 mesi offerto dallo Stato in favore di donne vittime di violenza o in difficoltà con lo scopo di agevolarne l’indipendenza economica e l’autonomia. Questo decreto ministeriale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2021, dando quindi possibilità a tutte quelle donne fragili che col tempo hanno subito violenza o hanno avuto problemi di liquidità di beneficiare del Fondo per il Reddito di Libertà, con ben oltre 3 milioni di euro stanziati a favore di tale reddito. Di fatto, viene riconosciuto ed erogato per garantire una certa autonomia abitativa, un percorso scolastico e formativo per i figli minori è soprattutto per riacquisire la propria autonomia a seguito delle violenze che la donna ha subito.
A chi spetta
Tale sussidio sarà erogato agli enti locali (i Comuni per conto delle Regioni di appartenenza) e spetterà, quindi, a tutte quelle donne in difficoltà per i motivi che ti ho sopra illustrato. Anche in un periodo difficile come quello del Covid-19 dove i sussidi sono maggiormente richiesti da parte dei cittadini, lo Stato ha fornito questo strumento per aiutarle con la possibilità di assicurarselo andando semplicemente sul sito dell’INPS verificandone i requisiti che bisogna rispettare per ottenerlo. La donna che può richiederlo è quella che ha subito quindi violenza, sole o con figli a carico, già monitorate dai centri anti violenza.
Bisogna che la donna sia comunque residente in Italia sia che siano cittadine italiane o comunitarie. Se invece sono donne extracomunitarie allora in tal caso devono essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Il reddito servirà per garantire loro libertà (economica e personale) anche in favore dei figli. Il sussidio è quindi dedicato anche al gentilsesso che si ritrova in uno stato di povertà e di vulnerabilità la cui richiesta va dichiarata e autorizzata dai servizi sociali professionali che si sta prendendo cura della donna (può essere presentata una richiesta per un solo sussidio).

Come fare domanda per il reddito di libertà
La domanda per il Reddito di Libertà va presentata nella Regione di residenza o di domicilio tramite l’uso degli sportelli del Comune secondo le scadenze. È un servizio complesso ma se svolto bene garantisce a quella persona di avere senza problemi l’aiuto necessario. A gestire le operazioni è naturalmente l’INPS che mette a disposizione una piattaforma di collegamento tra i vari Comuni d’Italia per inoltrare l’istanza. La domanda può essere presentata o dalla donna diretta interessata o da un suo rappresentante legale utilizzando un preciso modello che sarà fornito in sede di istanza. Il servizio si svolge controllandone la correttezza dei dati inseriti (come il codice fiscale).
Infine, una volta inseriti tutti i dati personali, verrà inviata la richiesta è la registrazione sul sito dell’INPS che consegnerà immediatamente una ricevuta di presentazione. Le domande potrebbero non essere accolte nel momento in cui non ci sia il budget utile per tale fine in un dato momento. Per il 31 dicembre del 2021 le domande presentate e non accolte nel corso dell’anno per tale insufficienza di fondi saranno tuttavia scartate. I documenti richiesti per presentare la richiesta devono essere un’autocertificazione da parte della richiedente ed una dichiarazione del centro anti violenza e dei servizi sociali delle Regioni (che stanno infatti seguendo la donna vittima di abusi e violenze) Da ricodare, inoltre, che questo reddito è cumulabile con il Reddito di Cittadinanza.
Controlli e revoca del sussidio
Sarà compito dell’INPS controllare e verificare se sono presenti i requisiti per ottenere il Reddito di Libertà. Se tali criteri non dovessero soddisfare le aspettative, l’Istituto revocherà il contributo. Può succedere nel caso in cui una donna abbandoni il percorso di autonomia che stava seguendo nei centri anti violenza. All’INPS spetterà anche l’incarico di fornire ai Ministeri di competenza tutti quei dati statistici riguardo le prestazioni erogate e che riguardino i beneficiari che richiedono tale aiuto economico.