Via il Canone RAI dalla Bolletta dal 2023

A partire dal 2023 non si dovrà più pagare il canone RAI in bolletta. Lo ha stabilito un ordine del giorno al decreto energia presentato da Maria Laura Paxia (Misto) e approvato dalla Camera con 343 si. Portato in Aula da Vanna Gavia, Sottosegretaria per la Transizione ecologica, è stato accolto dal Governo come raccomandazione e successivamente con riformulazione, cioè approvandolo senza essere messa al voto, con la previsione di “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il Canone Rai”.

La deputata Paxia ha chiarito che questa misura si è resa necessaria a “seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Unione Europea di scorporare il canone RAI” in quanto “onere improprio” rispettando di conseguenza, gli impegni presi con il Piano di ripresa e resilienza (PNRR). 

Cosa Devi Sapere sul Canone RAI

Il canone RAI, altrimenti detta “imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive”, è una delle tasse meno amate dal popolo italiano. Inizialmente nata come imposta per il possesso della radio, fu istituita dal Governo di Benito Mussolini con il Regio decreto 246 del 21 febbraio 1938, come strumento per il finanziamento della propaganda fascista e solo intorno al 1950, con la massiccia diffusione della televisione, divenne l’imposta ufficiale della RAI.

Una parte di questa imposta viene distribuita da parte del Governo italiano alla RAI, la quale essendo una società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico, è obbligata attraverso contratto con lo Stato italiano, a svolgere servizio universale di pubblica utilità e a seguire una rigorosa disciplina in tema di contenuti. Difatti, in determinate fasce orarie è vietato trasmettere immagini o video a carattere osceno o violento, oppure è obbligata a trasmettere un determinato numero di ore di informazioni che riguardano lo sport, documentari ed eventi culturali.

Tra la RAI e l’Agenzia delle Entrate esiste una convenzione che autorizza l’emittente a riscuotere il tributo, prevista dalla Legge 7 gennaio 1929, e a gestire i dati sensibili ai sensi della normativa sulla privacy. 

Le Novità: Come si Pagherà

Essendo una delle tasse più evase, nel 2016 il governo Renzi, attraverso la Legge di Stabilità, la inserì all’interno della bolletta energetica con l’obiettivo di rendere complicato la perpetrazione dell’illecito. In questo modo diminuì l’importo portandolo da 110 euro a 90 euro spalmandolo su 10 rate mensili. 

Dal 2023 l’imposta dovrà fare le valigie e tornare, probabilmente, ad essere pagata con il vecchio metodo, cioè attraverso il classico bollettino postale o tramite il servizio PayPal. Questo perché, come evidenziato dall’Unione Europea, non si può chiedere ai fornitori di energia elettrica di farsi carico di una riscossione che non compete loro e che non riguarda il settore del mercato energetico.

Esiste la possibilità, per chi è titolare di pensione, di pagare il canone Tv con addebito diretto sulla pensione facendo richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno in corso. Per esempio, con una richiesta entro il 15 novembre 2022, si pagherà la quota con addebito sulla pensione dal 2023. Questa agevolazione, però, è rivolta solo ai cittadini che sono titolari di abbonamento alla televisione, e con un reddito di pensione che non superi i 18.000 euro annui. 

In conclusione, non si sa ancora come il governo si muoverà a tal proposito, rimane il fatto che, con il ritorno al classico metodo di pagamento, il canone correrà il rischio di essere di nuovo evaso.

Canone RAI
Via il canone RAI dalla bolletta dal 2023

L’Unione Sindacale Giornalisti RAI

L’USIGRAI a questo proposito si ritiene preoccupata di un ritorno dell’evasione fiscale, in quanto, da come si legge in una nota, il canone RAI è “il più basso in Europa. Così come il numero di giornalisti in organico, in proporzione alle ore di trasmissioni auto-prodotte”.

La nota continua sostenendo che “A fine marzo, in un documento approvato all’unanimità dall’assemblea, i Cdr della RAI chiedevano che fosse garantita la certezza delle risorse disponibili ogni anno per il servizio pubblico radiotelevisivo, con la restituzione alla RAI dell’intera quota del Canone versato dai cittadini, il cosiddetto extra-gettito, in tutto 200 milioni all’anno, considerando anche il taglio strutturale del 5%, che spettano al Servizio Pubblico da anni”.

La preoccupazione adesso è che “Se cosi fosse, ad essere in pericolo sarà il servizio pubblico, già negli anni gravato dal prelievo forzoso di 150 milioni (su cui pende un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica), un buco di bilancio – giova ricordarlo – che dovette essere ripianato collocando in borsa il 33% delle azioni Rai Way”.

Esonero del Pagamento del Canone RAI

Pur essendo una tassa a cui è impossibile sfuggire, c’è comunque la possibilità di essere esonerati dal pagamento del canone in base a dei requisiti, come ad esempio:

  • Non possedere televisori o apparecchi adattabili alla ricezione audiovisiva. Il contribuente deve dichiarare all’Agenzia delle Entrate, sotto propria responsabilità, di non avere presso la propria abitazione un apparecchio televisivo. La dichiarazione ha validità per l’anno in cui è presentata. 
  • Appartenere alle Forze Armate Italiane. Questo utilizzo, però, è limitato agli apparecchi di uso comune la cui fruizione sia presso ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate. Si precisa poi che la detenzione di un televisore all’interno di un alloggio privato, anche se situato dentro le strutture militari, non esonera dal pagamento del canone.
  • Militari appartenenti alla Forze Nato, di cittadinanza straniera.
  • Rivenditori e riparatori TV, che esercitano l’attività di riparazione o commercializzazione di apparecchiature di ricezione radio televisiva.
  • Imbarcazioni da diporto che non siano però adibite all’esercizio di attività commerciali. In caso contrario si dovrà pagare un canone speciale.
  • Anziani con età pari o superiore a 75 anni, a patto che abbiano un limite di reddito sia proprio che del coniuge non superiore a 6713,98 annuali e che si posseggano apparecchi televisivi solo nel proprio luogo di residenza.

Cessazione del Rapporto

Oltre all’esonero c’è la possibilità per il contribuente di interrompere il rapporto con l’Agenzia delle Entrate attraverso il verificarsi di determinati eventi, come ad esempio se:

  • il contribuente cede tutti gli apparecchi che ha presso la propria abitazione;
  • il contribuente fornisce documentazione che attesta che non si possiede più nulla;
  • morte del contribuente;
  • trasferimento in una casa di riposo;
  • trasferimento all’estero.
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